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Virus vs Dio: Dio vincerà

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Tom Hoopes - pubblicato il 23/04/20
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Satana può usarlo, ma Gesù ama avvalersi delle cose più gradite al demonio per bloccarloLa pandemia di coronavirus è demoniaca, e ciò vuol dire che sta per accadere qualcosa di grande.

Per essere chiari, non voglio dire che il Covid-19 sia letteralmente opera di Satana; è un virus, e fa parte del nostro mondo naturale caduto. Ciò che intendo è che Satana può usarlo per fare esattamente ciò che vuole fare nella nostra vita; attaccare la fede, attaccare l’amore, attaccare la speranza.

Gesù, però, usa le cose più gradite al demonio per bloccarlo.

“Dio onnipotente”, dice il Catechismo, “essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male stesso il bene”.

Un’antica omelia per il Sabato Santo esprime come questo operi a Pasqua: Satana ha ingannato Adamo ed Eva in un giardino, e quindi la sepoltura di Gesù ha ingannato Satana in un giardino. Hanno teso le mani verso un albero della vita e hanno ottenuto la morte, e quindi Lui ha teso le mani sulla croce della morte per dare loro vita. Il loro peccato li ha esiliati dall’Eden, e quindi la misericordia di Gesù li intronizzerà in cielo.

Allo stesso modo, Satana si rallegra per l’enorme dolore che il coronavirus ha provocato facendo soffrire la gente e facendola morire da sola – ma Gesù Cristo intende trasformare le lacrime di solitudine in grida di giubilo con i santi del cielo.

Amo vede come i cattolici stanno prendendo tutti gli aspetti della pandemia graditi al diavolo e li stanno usando per bloccarlo.


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La pandemia ci ha separati dalla Messa, ma ci ha aperti a una ricca serie di opportunità di fede.

“Se non fosse stato per la pandemia, non avremmo avuto un ritiro come questo”, ha affermato padre Jay Kythe la mattina di Pasqua. I monaci dell’Abbazia di San Benedetto di Atchison, in Kansas (Stati Uniti), hanno trasferito il loro ritiro per gli studenti del Benedictine College online e speravano che vi partecipassero cento persone. Si sono uniti in ben tremila dai sei continenti, in parte grazie ad Aleteia

Come in molti altri casi in tutta la Nazione, lo studio biblico della Ascension Press che io e mio figlio stavamo frequentando ha dovuto sospendere, ma Jeff Cavins ha offerto una versione gratuita online che ha raggiunto molte più persone di quelle che vi partecipavano in precedenza.

Cose di questo tipo accadono continuamente: ci manca il fatto di andare a Messa e torneremo appena possibile, ma abbiamo a disposizione spendide omelie del vescovo Robert Barron e di padre Michael Schmitz. Il fatto che questo abbia coinciso con la Settimana Santa ha voluto dire che i miei figli hanno ascoltato – e quindi ponderato e discusso – i misteri fondamentali della fede esposti dai predicatori più importanti del nostro tempo. Quali frutti porterà questo nella loro vita?

Ansia, paura e conflitto fanno purtroppo parte dell’esperienza della pandemia, ma anche l’amore.

Al Benedictine College, abbiamo notato presto che i nostri studenti stavano rispondendo alla crisi trovando modi energici e creativi di raggiungere gli altri.

Uno studente ha creato un’organizzazione per fare commissioni per i gruppi di persone a rischio. Altri hanno trovato dei modi per favorire l’apprendimento dei bambini costretti a rimanere a casa. Le infermiere formatesi nel nostro Mother Teresa Nursing Center hanno seguito l’esempio della loro patrona, rischiando la propria vita per gli altri. Abbiamo iniziato a raccogliere le loro storie di speranza, e altro, con l’hashtag #RavensWillRise.

Come le storie dei primi soccorritori che si sono gettati negli edifici in fiamme per salvare gli altri è diventata una narrazione costante degli attacchi terroristici dell’11 settembre, le storie dei professionisti medici, degli autotrasportatori e dei volontari sta diventando una costante della pandemia.

“Se non fosse stato per la pandemia…”

Padre Jay Kythe ha offerto una notevole testimonianza in quel ritiro. All’inizio la pandemia lo ha infastidito e terrorizzato, ma ora può dire: “Anche se i tempi sono difficili e molte persone stanno morendo e ci sono malattia e dolore, Dio deve aver avuto un motivo”.

“Se non fosse stato per la pandemia, non avremmo fatto questo ritiro. Se non fosse stato per la pandemia, non ci saremmo collegati così bene con tanti di voi”, ha detto. “Se non fosse stato per la pandemia, beh, riempite lo spazio…”.

E io l’ho fatto.

Se non fosse stato per la pandemia, la mia famiglia diffusa su entrambe le coste più il Kansas non avrebbe trascorso tanto tempo insieme attraverso Zoom.

Se non fosse stato per la pandemia, i figli di un nostro amico non avrebbero mai visto Gesù Cristo visitare la loro strada nella processione eucaristica del loro parroco.

Se non fosse stato per la pandemia, un’altra amica non avrebbe introdotto i suoi figli alla preghiera quotidiana silenziosa insieme in cappella.

Se non fosse stato per la pandemia, molti di noi non avrebbero mai goduto del tempo privo di distrazioni da trascorrere con la loro famiglia.

Se potessi eliminare la pandemia lo fare in un attimo, ma Dio l’ha permessa, e deve aver avuto un motivo.

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