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Coronavirus: un giudice di 76 anni si gioca tutto per i senzatetto di Los Angeles

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Jaime Septién - pubblicato il 23/04/20
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Nella città e contea di Los Angeles, 56.000 persone vivono letteralmente per stradaIl giudice statunitense David O. Carter non mena certo il can per l’aia. Ha 76 anni, e ha deciso che la pandemia del coronavirus è una grande opportunità per cambiare il modo in cui vengono trattati i senzatetto a Los Angeles (California).

La città e la contea omonima sono anche note come la capitale dei senzatetto degli Stati Uniti.

In base agli ultimi dati, sono 56.000 le persone che vivono letteralmente per strada, il 3% del totale della popolazione statunitense e il 7% totale dei senzatetto del Paese.

L’inferno di Skid Row

Carter – che per la sua età rischia di contrarre, con conseguenze fatali, il Covid-19 – sta affrontando le richieste dell’Alleanza per i Diritti Umani di Los Angeles su Skid Row, il più grande dei campi di senzatetto al centro della città, in cui “vivono” circa duemila persone.

Secondo la propaganda del Governo di Los Angeles, sarebbe stata installata una quantità sufficiente di postazioni per lavare le mani nell’area di Skid Row, e “dovrebbero” funzionare bene.

Carter, però, che conosce il quartiere e lo ha visitato personalmente, ha invitato funzionari e avvocati a verificare se fosse effettivamente così.

Una grande missione

Dopo un percorso di due ore sotto la pioggia e in condizioni complicate per una persona della sua età, insieme al poliziotto di Los Angeles Deon Joseph, Carter e altri avvocati hanno verificato che i distributori di acqua per lavare le mani a Skid Row funzionavano male, e alcuni non avevano l’acqua da una settimana e mezza.

Persone vicine a Carter hanno affermato che, lungi dal cercare la notorietà, il giudice non può tollerare di rimanere chiuso in casa (come tutti gli consigliano di fare e com’è obbligatorio a Los Angeles per contenere il coronavirus); gli è sembrato semplicemente inaccettabile restare in casa mentre la pandemia si diffonde nelle strade.

Non è un martire

“Lungi dall’essere un martire, dicono che Carter vede semplicemente il coronavirus come un’opportunità per aiutare i senzatetto in un modo inedito dopo decenni di politiche pubbliche e litigi tra i difensori e la città e la contea”, ha scritto in un lungo reportage Benjamin Oreskes sul LAT.

Il giudice federale è noto per l’approccio pratico e poco convenzionale di fronte alle richieste dei difensori dei diritti umani dei senzatetto. Al Anderson, uno degli amici di Carter, non è sorpreso dal fatto che il giudice rischi la vita per i senzatetto durante la pandemia di coronavirus.

I due si sono incontrati nella Fanteria della Marina durante la guerra del Vietnam. L’unità di Carter provò a conquistare una collina nella battaglia di Khe Sanh. Gravemente ferito, Carter trascorse l’anno successivo in ospedale. Quell’esperienza, ha detto Anderson, ha segnato il futuro giudice, definendo il resto del suo percorso di vita.

Nessuno applaudirà

Carter sta vincendo delle battaglie a favore dei senzatetto di Los Angeles, battaglie piccole ma significative, come questa.

“Saremo criticati per le vite che non salviamo. Non saremo mai responsabili né noti per le vite che salviamo”, ha detto spesso il giudice.

E di fronte agli invisibili diventati visibili per la pandemia, anche se solo per il fatto di lavarsi le mani, sta salvando vite umane a Skid Row.

Con informazioni del Los Angeles Times

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