Il biblista consiglia un piccolo “esercizio” da svolgere davanti ad un crocifisso o una riproduzione della Sacra Sindone. Facciamolo insieme
La vita è una serie infinita di inizi. Talvolta ripartire può diventare difficile. Addirittura si può arrivare a pensare, dopo un fallimento o una dura prova, che ricominciare sia impossibile.
Questo libro dimostra esattamente il contrario: ricominciare è possibile, sempre. Certo, non è facile. Si tratta di un’arte che va appresa con umiltà e con i piedi ben piantati per terra. A quest’arte vuole introdurci don Fabio Rosini., in “L’arte di ricominciare” (San Paolo), il suo ultimo libro.
Tutte le volte che ho dovuto dire “grazie” ai miei limiti
Per imparare a ricominciare dobbiamo essere consapevoli, in primo luogo, dei nostri limiti. I limiti, spiega don Fabio, non sono pericoli da cui fuggire, ma hanno tanto da insegnare. Quanto ho imparato dalle mie povertà! Quante cose importanti mi hanno insegnato i limiti del mio corpo e del mio carattere insopportabile! Quante volte ho dovuto benedire Dio per lo storto che sono! Se ho avuto amici e fratelli, è solo per i miei limiti. Altrimenti, individualista come so essere, e chi li calcolava gli altri? Chi mai si sarebbe aperto all’amore, al servizio? Chi avrebbe mai conosciuto la misericordia?
Gesù Crocifisso
I limiti che abbiamo vanno accolti – e con l’aiuto di Dio addirittura valorizzati. Rosini fa l’esempio della croce.
Mi metto davanti ad un Crocifisso, e vedo un uomo inchiodato. Chi c’è più impotente di un uomo crocifisso? Mani e piedi bloccati e orrendamente feriti. Un crocifisso è inutile. Ma quello ha cambiato la storia. Questo uomo impotente ha fatto l’atto più incisivo in tutta l’avventura umana. Non c’è uomo più conosciuto nella storia. Quelle mani inchiodate ci hanno raccolto, quei piedi maciullati hanno inaugurato la via del cielo.
E se… i nostri limiti fossero lo stesso? E se i “no” che la vita ci sta infliggendo fossero qualcosa da cui smettere di scappare?
https://www.youtube.com/watch?v=pdfC3R8Dhqg
L’esercizio di Don Fabio
Come Gesù sulla croce, anche noi, osserva don Fabio, dobbiamo accogliere – ancora una volta – quello che siamo, quegli amari “no” che la vita ci ha detto, è fare pace con se stessi. Non lo sappiamo fare.
Per questo, se uno ci vuol provare, il biblista consiglia un piccolo “esercizio” da fare questa cosa davanti ad un Crocifisso. O ad una riproduzione della Sacra Sindone. E prima invocare lo Spirito Santo, perché quanto si va a fare non è possibile sulle proprie forze, va ricordato mille volte. E quindi, ad occhi chiusi, aprire la memoria a tutto quello che ci ha limitato, quello che nel passato e nel presente ci ha detto e ci sta dicendo di “no”. Tutti i limiti che ci vengono in mente. Le impotenze, i limiti fisici, interiori, storici, materiali, affettivi.
E poi aprire gli occhi. E guardare tutti quei limiti in Gesù. E seguirne i lineamenti. E dirgli: amen. Questo sono io, queste sono le mie fragilità. Amen.
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