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Una madre di 12 figli e cosa fa l’amore a tempi del Covid-19

BOLIVIA
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Pablo Cesio - pubblicato il 15/04/20
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Una famiglia numerosa in Bolivia ha fatto brillare il volto migliore degli esseri umani attraverso l’aiuto e la solidarietà nella crisi della pandemia del coronavirus È madre ma anche padre, cosa sempre più frequente nelle famiglie latinoamericane da ormai vari decenni. La situazione di Sandra Espinoza, 36 anni, commuove non solo per tutto quello che rappresenta il fatto di essere la capofamiglia, ma anche perché ha ben 12 figli.

Questa madre boliviana della località di Santa Cruz e la sua famiglia numerosa vivono in una situazione di massima vulnerabilità, aggravata dal diffusione della pandemia del Covid-19 a causa dell’isolamento e della lunga quarantena.

Il coronavirus impedisce a Sandra di poter andare a lavorare, il che provoca grandi difficoltà al momento di riuscire a sfamare i figli.

“Se non lavoro i miei figli non mangiano. Faccio di tutto: dalle 8.00 alle 15.00 le pulizie in una struttura scolastica, il resto del pomeriggio lavo per chi me lo chiede, la sera vado a spennare polli. Nel frattempo, i miei figli maggiori aiutano i più piccoli”, ha affermato Sandra secondo El Deber.

A causa della quarantena obbligatoria, però, ora Sandra non esce né lascia uscire i figli per paura della malattia.

Negli ultimi giorni, ad ogni modo, la situazione della famiglia sembra essere cambiata dopo la diffusione della sua storia attraverso media locali come rete Unitel e El Deber.

La risposta della gente non si è fatta attendere, perché molti si sono messi in contatto con Sandra offrendole aiuto a livello alimentare, come anche vestiario e altre risorse materiali.

“L’unico aiuto che sono riuscita ad andare a prendere è stato quello di una signora che vive nel quartiere Toborochi; anche se è lontano sono andata a piedi. Con quello e con un po’ di verdure e pasta che mi ha dato un giornalista ho cucinato per i miei figli”, ha detto Sandra, che è stata abbandonata dal marito nove mesi fa.

“Ho ricevuto molte telefonate, oggi ad esempio una decina, ma tutte quelle persone vivono lontano. Mi hanno chiamata anche da Spagna, Cile e Italia, ma purtroppo non ho un conto bancario in cui ricevere denaro”, ha aggiunto la donna, il cui caso ha fatto emergere il lato migliore degli esseri umani e si è trasformato in qualche modo in un simbolo di quello che può fare l’amore all’epoca del coronavirus.

Pregare per le donne

Questo Lunedì di Pasqua, durante la recita del Regina Coeli in Vaticano, Papa Francesco ha chiesto di pregare per tutte le donne.

“Il Risorto affida alle donne un mandato missionario nei confronti degli Apostoli. Esse infatti hanno dato un ammirevole esempio di fedeltà, di dedizione e di amore a Cristo nel tempo della sua vita pubblica come durante la sua passione; ora sono premiate da Lui con questo gesto di attenzione e di predilezione”, ha indicato il Pontefice.

“Prima le donne, poi i discepoli e, in particolare, Pietro constatano la realtà della risurrezione”, ha sottolineato.

“Abbiamo sentito che le donne hanno dato ai discepoli l’annuncio della Risurrezione di Gesù. Oggi vorrei ricordare con voi quanto fanno molte donne, anche in questo tempo di emergenza sanitaria, per prendersi cura degli altri: donne medico, infermiere, agenti delle forze dell’ordine e delle carceri, impiegate dei negozi di beni di prima necessità…, e tante mamme e sorelle e nonne che si trovano chiuse in casa con tutta la famiglia, con bambini, anziani, disabili. A volte esse sono a rischio di subire violenza, per una convivenza di cui portano un peso troppo grande. Preghiamo per loro, perché il Signore doni loro forza e che le nostre comunità possano sostenerle insieme alle loro famiglie”.

Queste parole che si adattano perfettamente anche al caso di Sandra, madre di 12 figli (curiosamente il numero degli apostoli). Speriamo che attraverso di lei possiamo rispondere in qualche modo a questo bell’appello del Papa in epoca di coronavirus, ma anche di resurrezione.

Fino a domenica 12 aprile, in Bolivia si sono registrati più di 300 casi positivi di Covid-19 e 3 vittime.

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