La bestemmia è un atto in sè molto grave. Ma possiamo recuperare anche con nostro figlio se diciamo la verità, chiediamo scusa e gli insegniamo ad essere migliori di noi.
La famiglia ideale è quella di molte pubblicità: tutti sempre belli, felici, educati. La famiglia che fa paura è quella di molte fiction: disfunzionale, aggressiva, pericolosa, disgregata. Le famiglie reali stanno in mezzo: alla ricerca di un equilibrio, verso un progetto condiviso, attraversando i piccoli e grandi drammi della gestione delle divergenze.
Anna mi telefona piuttosto concitata:
«Durante una lite molto concitata mio marito ha più volte bestemmiato! Era successo altre 2 volte… c’era lì nostro figlio più grande, che ha 4 anni… terrorizzato… e poi la ripeteva e mi diceva “mamma l’ha detta ancora”… mi sentivo morire. Non tollero queste cose. Siamo una famiglia cattolica. Sono disperata… l’abbiamo rovinato?».
Anna, hai ragione, la bestemmia è sempre un atto grave, ma per alcuni – anche se non è mai giustificata – è diventata purtroppo un intercalare sciocco. Se la famiglia invece si definisce “cattolica”, una manifestazione di rabbia che diventa bestemmia denota un livello di conflittualità molto elevato.
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Attenzione agli stati di tensione in famiglia
Allora sicuramente ci sono altre faccende tra di voi da sistemare. Magari è un periodo particolarmente faticoso, o state affrontando dei punti spinosi del vostro rapporto familiare. Siccome non mi hai raccontato di altre forme di violenza, mi pare che il significato sia «sono così tanto arrabbiato che adesso te lo dimostro così». Questa è una faccenda che vi vedrete tra di voi.
Parlarne insieme o personalmente?
Per quanto riguarda nello specifico il comportamento da tenere con il figlio, ciò che è accaduto va sicuramente ripreso. La posizione da tenere è piuttosto delicata. Da un lato sarebbe opportuno farlo tutti e tre insieme, dall’altro se il tuo atteggiamento è colpevolizzante (capisco…), far fare un atto di mea culpa a tuo marito davanti a te e al figlio caricherebbe il gesto di uno sbilanciamento tra genitori piuttosto rilevante, che poi si ripercuoterebbe in altri contesti.
Essere onesti e umili
Allora io direi che è meglio che lui – una volta calmato, spero presto – parli francamente da solo con vostro figlio, dicendogli che gli dispiace per quello che ha detto, e che desidera che lui da grande sia differente, che quando gli viene la rabbia riesca a gestirla meglio. Ogni genitore in fondo si augura che i figli siano migliori, ed è felice e non invidioso quando ci riescono.
Questo gesto, mi raccomando tenuto breve e semplice, senza patemi ed inutili vittimismi, può avvicinare vostro figlio all’umanità di suo padre, liberarlo dal bisogno di assomigliargli nella rabbia, e apprezzarne il coraggio.