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Il prete del Bresciano: ogni giorno salgo su una gru, a 21 metri, per pregare con la mia gente

Don Giovanni, "armato" di mascherina, va sulla gru per abbracciare "virtualmente" la sua comunità.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 11/04/20
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Don Giovanni Cominardi, a Pontoglio, “epicentro” del coronavirus, si eleva a 21 metri d’altezza per raggiungere tutto il paese con potenti casse acustiche. Inizia gli incontri con una canzone, dedicata a medici e infermieri

Fede e capacità comunicativa. Entusiasmo e iniziativa. Anche di fronte alla tragedia. È lo spirito di Don Giovanni Cominardi, 47 anni, parroco dal 2019 di Pontoglio, una delle realtà del Bresciano più colpite dal coronavirus, che ha deciso che, per stare vicino ai suoi parrocchiani, dovesse salire su una gru.

Da tre settimane, infatti, con la chiesa chiusa per evitare il contagio don Giovanni si inerpica a 21 metri di altezza e da lì ogni giorno, grazie a un mixer e a due potenti casse acustiche installate sulla piccola piattaforma proiettata in cielo, coinvolge i parrocchiani con preghiere e musica (Corriere della Sera, 8 aprile).

Come è nata l’idea della gru

«Quest’idea di salire su una piattaforma mobile – spiega sempre al Corriere – mi è venuta già oltre tre settimane fa, quando la gente ha iniziato a cantare dai balconi, a proiettare musica nell’aria e a parlarsi a distanza. Un imprenditore, Germano Mossali, ha messo gentilmente a disposizione una gru e in questa maniera ho iniziato a creare una forma diversa di flashmob».

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La canzone “Siete i nostri eroi”

Don Giovanni sale a 21 metri d’altezza ogni giorno, alle ore 18. «Inizio l’incontro mettendo una canzone che è stata composta da un bergamasco e che si intitola “Siete i nostri eroi”: è dedicata ai medici e agli infermieri che, spesso, a prezzo della vita, si sono spesi per salvare vite umane. Questi eroi devono sentire che siamo loro vicini e che combattiamo la loro battaglia. E che, come dice un verso della canzone, non li scorderemo mai, anche quando tutto sarà finito».

La preghiera per Papa Montini

Dopo si recitano delle preghiere che «sono state composte dal nostro vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, per il nostro santo bresciano, Papa Paolo VI Montini». Segue poi la benedizione.

Lui, che è stato missionario in Mozambico, ora ha un immenso desiderio per la sua terra. «Il desiderio – conclude al Corriere – è quello di tornare presto alla vita normale, ma dovremo essere forti e rispettare le regole necessarie affinché non ci sia un ritorno dell’epidemia. Dobbiamo vincere tutti insieme questa battaglia, difficilissima. Ne usciremo più forti e più uniti».


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