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La benedizione pasquale al tempo del coronavirus? Si fa in apecar! (VIDEO)

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 11/04/20
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Da Don Leonardo a Don Jean Jacques: inventiva e creatività per far sentire la presenza del Signore nelle case, nonostante divieti e restrizioni

Una benedizione di Pasqua originale e senz’ombra di dubbio efficace. E’ andata in scena a Castiglione in Teverina (provincia di Viterbo), dove don Alfredo Cento ha escogitato uno stratagemma per stare vicino ai fedeli chiusi in casa.

Accompagnato da un volontario della protezione civile, il parroco è saltato sul cassone di un’ape e ha girato le vie del paese recitando le preghiere diffuse da un altoparlante.

benedizione pasqua apecar

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“La chiesa va dalla gente”

E così, con l’immancabile mascherina per non violare le condizioni di sicurezza sul coronavirus, don Alfredo ha diffuso un messaggio di speranza alla piccola comunità viterbese che ha mostrato molti apprezzamenti, sia dai balconi delle case che sui social. Tra i tanti, anche quello del sindaco Leonardo Zannini.

«Grandissimo don Alfredo Cento – ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook – Se la gente non può andare in chiesa, la chiesa va dalla gente. Grazie» (Tuscia web, 8 aprile).

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Sul cassone, con l’assistente

Don Alfredo non è stato l’unico ad utilizzare l’apecar. Lo aveva fatto per la tradizionale benedizione dei ramoscelli d’ulivo, nella domenica delle Palme, anche don Jean Jacques Ilunga, parroco di San Paolo (Prato), che ha girato le strade del quartiere in piedi sul cassone dell’ape, guidato da un assistente.

In tanti, dai balconi, impossibilitati a partecipare alle messe di persona per via delle restrizioni da coronavirus, hanno salutato con affetto il passaggio del loro parroco, che si è soffermato ad impartire la benedizione.

Benedizioni creative

In questi giorni molti parroci, compatibilmente con le norme restrittive in vigore, stanno provando, anche fantasiosamente, ad “interagire” con i fedeli: c’è chi benedice dal tetto della chiesa, chi dal campanile, chi utilizza mezzi di trasporto poco convenzionali.

Il denominatore è però comune: far arrivare la benedizione di Cristo, nelle case delle rispettive comunità, in questa anomala Settimana Santa.



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