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Regala cibo ai camionisti nonostante la chiusura del suo ristorante

EL HACHO
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Dolors Massot - pubblicato il 03/04/20
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Thermos di caffè e latte, bevande, panini e dolci per i trasportatori dopo migliaia di chilometri senza trovare un locale aperto, per servire chi evita che la Spagna resti senza ciboEl Hacho è un bar-ristorante di strada situato al chilometro 110 della A-2, a Lora de Estepa (Siviglia). Lo conoscono bene i tanti camionisti che attraversano la Spagna da nord a sud, ed è stato fondato da Jesús, il nonno della famiglia, circa 35 anni fa.

Sabato 14 marzo, il Governo spagnolo ha decretato lo stato d’emergenza e ha ordinato la chiusura di tutte le strutture di ristorazione come misura per frenare il contagio del coronavirus. Alla famiglia che gestisce El Hacho non è rimasto altro da fare che rispettare la legge. Ma non solo.

“Assistiamo i camionisti da tanti anni, e ora non potevamo abbandonarli”, ha spiegato Jessica, il membro della famiglia che gestisce la struttura.

La famiglia ha pensato di collocare un camioncino tipo “food truck” di fronte al bar-ristorante e riempirlo di thermos di caffè e latte caldo, dolci e bevande in un frigorifero, acqua per infusi, patatine fritte… l’indispensabile per dar da mangiare ai camionisti. Il servizio è gratuito.

EL HACHO

Facebook-@miguel.decelismorales

In questo momento, molti camionisti non trovano neanche un bar dove prendere un caffè o andare al bagno. “Alcuni vengono dal nord della Spagna o anche dal sud della Francia. Guidano per molte ore, e almeno qui li rifocilliamo un po’. Ciascuno può prendere ciò che vuole”. Un cartello lo dice chiaramente: “Non vogliamo denaro. Grazie”.

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Gratitudine da parte dei camionisti

I camionisti sono infinitamente grati per questo dono. “Ci hanno lasciato dei biglietti di ringraziamento. Uno diceva ‘Grazie, Jesús e famiglia’. Jesús era mio nonno, ed è stato lui a fondare il bar. Emoziona vedere che è un servizio che li sostiene e offre loro un po’ di sollievo per continuare a lavorare”.

“Non posso aprire il bagno”, ha aggiunto David Borrego, uno dei fratelli, “perché è proibito, ma almeno sanno che siamo con loro in questo momento tanto difficile”. Il primo giorno dell’emergenza David vedeva i camionisti che si fermavano e bussavano ai vetri chiedendo di entrare, e questo gli spezzava il cuore. Ha allora deciso di inventare il servizio self service con il camioncino, e sui vetri ha messo dei cartelli. Uno di questi dice: “Siamo con i camionisti. Questa lotta è di tutti. Non possiamo aprire, ma possiamo sostenervi”. In un altro si legge: “Self service gratuito. Prendete quello che volete. Siamo qui 24 ore al giorno”.

EL HACHO

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Da 15 lavoratori a 4

“Eravamo 15 persone a lavorare nel ristorante, dovendo chiuderlo ora siamo rimasti in 4, ma facciamo i turni per rifornire il camioncino perché non manchi nulla 24 ore al giorno”.

“Continueremo a farlo per quanto serve”, ha affermato Jessica.

Tra i biglietti di ringraziamento c’è un’immagine della Vergine

“Qualche giorno fa, rifornendo il camioncino, abbiamo trovato tra i biglietti anche un’immagine della Vergine. Alla base della foto c’è scritto: ‘ Fraternità Salesiana di Nostro Padre Gesù nel suo Ingresso Trionfale a Gerusalemme. L’Asino de La Palma del Río’”. Se un asino è stato il mezzo di trasporto di Gesù la Domenica delle Palme e quest’anno la statua non potrà uscire in processione, viaggia per le strade del Paese dando ciò che serve.

“Qui si fermano camion di frutta, carne, verdura, medicinali…”, ha detto Jessica. E sottolinea: “Siamo molto contenti di continuare a farlo ogni giorno”.

HERMANDAD LA BORRIQUITA

Hermandad La Borriquita Palma del Río

Conoscendo l’iniziativa di questo ristorante, varie imprese della zona hanno voluto unirsi a questa azione di aiuto e contribuiscono con i loro prodotti: Goloestepa offre le patatine fritte, la pasticceria Camacho Romero i dolci, Aguas Danone le bottigliette, e collabora anche una pizzeria.

Anche se il traffico è diminuito, non smettono di arrivare camion. Molti autisti suonano il clacson in segno di riconoscenza, e i 4 rimasti a gestire la struttura sentono che quello che stanno facendo ha tutto il senso del mondo.

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