La pandemia stronca un uomo di Seriate, nella Bergamasca. All’infermiera che lo ha accompagnato prima di morire, ha detto di contattare il suo sacerdote, don Mario Carminati, per fare da tramite con sua moglie, a cui ha dedicato un ultimo pensiero speciale
Lo struggente racconto di don Mario Carminati, parroco di Seriate, nella Bergamasca, nel giorno in cui l’esercito ha portato via un nuovo carico di bare dalla chiesa del paese. A causa del gran numero di decessi legati al coronavirus, le agenzie di pompe funebri non sono state in grado di gestire le richieste. Era il 25 marzo.
La telefonata inattesa
Don Mario quella sera era a casa e aveva ricevuto parecchie telefonate di famigliari delle persone decedute, affrante e sconfortate per non aver potuto dare neppure l’ultimo saluto ai propri cari.
Ma durante una di queste telefonate, all’altro capo del telefono arriva la voce di una donna, una infermiera, che dice di aver bisogno di lasciargli un messaggio molto importanta. «Un messaggio da parte di una delle persone che era morta la mattina stessa – ricorda Don Mario – e che quell’infermiera aveva accompagnato e seguito negli ultimi istanti di vita».
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“Sono contenta che abbia confermato il nostro amore”
Alla infermiera, quella persona – un uomo di Seriate – aveva chiesto di contattare Don Mario, affinché il sacerdote riferisse alla moglie, un ultimo messaggio: «Dica a mia moglie che la voglio tanto tanto bene».
Il parroco, che conosceva quella persona, si mette in contatto poco dopo con la signora, che non si era potuta neppure recare in ospedale. «Le ho riferito le parole del marito. E lei mi ha detto: “Era proprio così, sono contenta che abbia confermato quel nostro amore e l’abbia raccontato in quel modo”».
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