Crescendo ho spesso pensato a cosa significasse essere donna. Nello specifico, notavo se ero uguale o meno alle altre ragazzine. Fanno tutte una certa cosa tranne me? Questo mi rendeva meno ragazza? Essere una ragazza era davvero bello?
Maturando mi sono sentita più a mio agio nell’abbracciare chi sono come donna. Sicuramente non ho i doni che hanno alcune donne, ma ne ho altri, e ho imparato ad amare il fatto di essere donna. Leggere testi come la Lettera alle Donne di San Giovanni Paolo II e Il Privilegio di Essere Donna di Alice von Hildebrand mi ha aiutata ad aprire i miei occhi a quello che è la femminilità, a quanto sia bella e a come tutte le donne ci si adattino in qualche modo. Le donne giocano un ruolo unico nella vita, che gli uomini non possono ricoprire (e allo stesso modo gli uomini hanno doni speciali diversi da quelli delle donne).
Un’ottima risorsa per capire meglio la bellezza dell’essere donna è il Nuovo Testamento. Una donna ha portato Cristo per nove mesi nel suo grembo. Le donne sono rimaste accanto a Lui sulla croce e lo hanno confortato e hanno pianto per Lui lungo il cammino verso la crocifissione. Le donne sono state le prime a sapere che era risorto.
Ecco qualche modo in cui le donne amano e servono Dio e gli altri, seguiti da esempi delle donne del Nuovo Testamento. Sono certa che troverte molti più modi ed esempi, ma per iniziare…
1 Alleviamo e formiamo gli altri
La maternità è una capacità speciale che abbiamo, e include molto più della maternità biologica. Essere madre è un impegno ad allevare e a curare un’altra persona. Elisabetta e Maria hanno portato in grembo i propri figli e hanno aiutato a formare Giovanni e Gesù. Maria ha anche offerto sostegno e amore agli apostoli e a Giovanni dopo la morte di Gesù. Altre donne hanno provveduto alle necessità degli apostoli, una delle quali nominata nei Vangeli era Giovanna.
2 Siamo generose
Siamo generose. La vedova povera non ha dato quello che le avanzava, ma tutto ciò che aveva per vivere. Maria ha trascorso tre mesi con Elisabetta per aiutarla, anche se lei stessa era incinta.
3 Siamo attente alle necessità della gente
Marta e Maria hanno visto entrambe quello che serviva. Marta ha visto le necessità fisiche a cui far fronte, mentre Maria si concentrava di più su quello di cui aveva bisogno a livello spirituale – tempo con Gesù. La suocera di Pietro si è alzata immediatamente dopo essere guarita per cucinare per i suoi ospiti affamati. Maria, la madre di Gesù, si è accorta che il vino stava finendo alle nozze di Cana e ha avvertito il figlio. La Veronica è stata disposta a fendere la folla per andare ad asciugare il volto di Gesù durante la sua Passione.
4 Piangiamo per gli altri
Abbiamo la capacità di amare le persone simpatizzando facilmente con loro. Le donne di Gerusalemme hanno pianto per e con Gesù. Marta e Maria hanno pianto per la morte di Lazzaro.
5 Abbiamo una fede potente
Ricordate la donna cananea che ha detto a Gesù che i cani mangiano le briciole e Gesù le ha risposto che aveva una grande fede e ha guarito sua figlia? C’è stata poi una donna affetta da emorragie che pensava che se fosse riuscita soltanto a toccare il mantello di Gesù sarebbe guarita. E la donna al pozzo? È corsa a dire a tutti che pensava di aver incontrato il Messia dopo aver parlato con Gesù.
6 Diamo priorità alla bellezza
Una donna va e unge i piedi di Gesù con un olio costoso. Gli apostoli si lamentano dicendo che è uno spreco perché è troppo caro, ma Gesù riconosce l’azione della donna e nota che sarà sempre ricordata.
Alcune donne possono eccellere in tutti questi modi di amare gli altri, altre in uno solo. Qualunque dono abbiate ricevuto ringraziate Dio, e poi riflettete: come posso usare il dono di quello che sono come donna per amare meglio gli altri?