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Perché le vittime della peste si consacravano a San Giuseppe

SAINT JOSEPH
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Philip Kosloski - pubblicato il 13/03/20
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Quando la peste ha devastato l’Europa, le vittime si rivolgevano spesso a San Giuseppe e alla sua intercessione miracolosaLa peste ha una lunga storia in Europa, e quando i cristiani si sono trovati in mezzo a crisi simili si sono spesso rivolti a San Giuseppe.

Al di là di chiedere la sua potente intercessione, molti cristiani facevano consacrazioni personali al santo, offrendogli la propria vita nella speranza di essere risparmiati dalla peste insieme alle proprie famiglie.

Nel libro The Glories of the Catholic Church si legge: “Quanto è potente San Giuseppe nel curare chi si affida a lui, mettendolo al sicuro anche dal più grande di tutti i mali, la peste! Ha difeso la città di Alenson dall’esserne completamente distrutta circa dieci anni fa, per via di un voto solenne di celebrare per sempre la sua festa”.

Oltre alla città di Avenson, anche quella di Lione fu teatro di una guarigione miracolosa.

Il signor Augery, avvocato presso il Parlamento del Delfinato, trovandosi a Lione e capendo, il 15 luglio 1638 che Theodore Augery, suo figlio, di sette anni, era stato colpito dalla peste, fece un voto a Dio che se San Giuseppe, mediante la sua intercessione, avesse fatto riprendere il figlio e preservato la sua famiglia dalla peste avrebbe ascoltato per nove giorni la Messa nella sua chiesa in suo onore… Il giovane malato, visitato dai medici che si occupavano della peste, che lo davano per spacciato, venne fatto uscire di casa e portato a St. Laurence, la casa degli appestati, per paura che infettasse gli altri. Qui guarì perfettamente, e nessun altro della sua famiglia, composta da nove membri, fu contagiato”.


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Non si trattò di un incidente isolato, visto che San Giuseppe è stato ripetutamente un intercessore per le vittime della peste e Dio ha curato la loro malattia.

Tevenet, un buon uomo di età avanzata di St. Laurence Dauger, un villaggio vicino Lione, contagiato dalla peste, chiese al vicario del luogo se ci fossero dei mezzi per guarire. Il vicario gli disse che si poteva solo ricorrere a San Giuseppe facendo voto di rispettare ogni anno la sua festa. Il pio anziano fece subito il voto, e venne liberato dalla peste.

Se si deve sempre cercare l’assistenza medica adeguata e vanno seguite le indicazioni delle autorità governative, i cristiani nel corso dei secoli hanno sottolineato la necessità di includere la preghiera nella propria risposta a una peste.

Dio risponderà sempre a un cuore contrito, e se è sua volontà può guarire e proteggere le persone dalle malattie. Al riguardo, San Giuseppe si è dimostrato un potente intercessore, portando le anime cristiane più vicine a Dio, chiedendo al Signore di avere misericordia dei malati e dei sofferenti.

Al di sopra di tutto, San Giuseppe ci insegna a confidare in Dio in tutte le circostanze, e a mettere la nostra vita nelle sue mani.

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