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Quando il successo sembra un fallimento

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María del Castillo - pubblicato il 09/03/20
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Conoscete la “sindrome dell’impostore”?Abbiamo tutti in qualche momento il desiderio di raggiungere determinate mete: ottenere un lavoro, perdere peso, imparare una lingua…, o anche progetti più importanti, come intaprendere una nuova attività. Raggiungere questi obiettivi richiede tempo, sforzo e dedizione. Per questo, la motivazione dev’essere sempre presente per non soccombere alla stanchezza del cammino in vista del conseguimento di queste mete.

Alcune persone, però, soffono per la cosiddetta “sindrome dell’impostore”, che consiste nel credere che ciò che si è ottenuto sia frutto del caso, e che in realtà non si è tanto validi. Queste persone si sentono un fallimento, e credono che il successo non sia loro.

Tra gli studenti questa sindrome si manifesta in genere di fronte a buoni voti con frasi come “Tutta fortuna”, o “Mi hanno chiesto quello che sapevo”. Non si ritiene mai che i voti positivi siano frutto della propria capacità intellettuale, delle ore di studio, ecc..

Tra i lavoratori, ad esempio di fronte a una promozione, chi soffre di questa sindrome pensa che l’avanzamento si sia verificato perché si è generata una falsa impressione sugli altri. In definitiva, si vive con la paura che gli altri scoprano che non si è altro che una frode.

L’origine dell’impostore

Ma perché a volte non siamo capaci di riconoscere i nostri meriti? In genere accade per due ragioni:

  1. Da piccole, queste persone non hanno ricevuto sufficiente approvazione da parte dei familiari. Spesso questo accade anche nonostante si spicchi più dei fratelli. Gli altri non hanno mai percepito la loro grande capacità intellettuale.
  2. Da piccole ottenevano le cose con poco sforzo. Crescendo, si sono rese conto che non erano superiori in modo innato, ma che dovevano sforzarsi come gli altri, e questo le ha fatte sentire come se avessero ingannato gli altri.

Strategie per smettere di sentirsi una frode

  1. Riconoscete le vostre capacità e i vostri limiti. Tutti facciamo bene certe cose e abbiamo delle limitazioni. È naturale. Non c’è motivo di nascondere il fatto che non arriviamo a tutti.
  2. Slegatevi dalle opinioni altrui. Se gli altri smettessero di vedervi come una persona di successo, voi rimarreste comunque la persona che siete. Chi siete non dipende da quello che gli altri pensano di voi.
  3. Il successo non vi obbliga a rimanervi. Supponiamo che un anno riceviate nella vostra azienda un premio economico per il vostro rendimento. Di fronte al pensiero che quest’ultimo sia stato puntuale e non pianificato o previsto, potreste sentire il peso del fatto di doverlo mantenere anche l’anno successivo, ma questa pressione non farà che rendervi nervosi e bloccarvi. È liberante concentrarsi sul fatto di ringraziare per il “buon raccolto” di quest’anno e continuare a dare il meglio ogni giorno.
  4. Nessuno si aspetta che siate bravi in tutto. Di fronte ai successi, si genera in noi la sensazione di dover essere all’altezza di questi risultati positivi in tutte le aree della nostra vita. Se non lo siamo ci sntiamo disonesti e traditori nei confronti degli altri per l’immagine di trionfo – immeritato – che stiamo proiettando. Non si tratta, però, che di una convinzione irrazionale. Non è necessario trionfare in tutto allo stesso tempo.
  5. Imparate a ricevere le lodi. Se quello che avete fatto è davvero degno, non c’è motivo di negarlo. Imparate ad accettare i complimenti. Basta un semplice “Grazie” per accogliere le parole buone degli altri.
  6. Il vostro successo è quello di molti. Quando ci soffermiamo a pensare a quello che abbiamo ottenuto, possiamo sempre ricordare le persone senza le quali non lo avremmo raggiunto: i nostri genitori, un amico, un professore, un compagno… C’è sempre molto per cui ringraziare, e il senso di gratitudine ci permetterà di accettare i trionfi come trionfi condivisi.
  7. Dimenticate il fattore “fortuna”. Non tutti coloro che ottengono qualcosa lo fanno grazie a una pianificazione perfetta. Se è stata una questione di fortuna, ciò non toglie merito al fatto di averlo raggiunto. Dovevate stare lì e ci stavate. È questo che conta.

Imparare a guardare successi e fallimenti con una certa prospettiva e obiettività aiuterà a tirar fuori la vesione migliore di se stessi, soppesando i propri punti di forza e le aree in cui si deve migliorare.

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