separateurCreated with Sketch.

Film raccomandato: Mr. Rogers’ Neighborhood

Mr. Rogers
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Catholic Link - pubblicato il 18/02/20
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

di Andrés D’Angelo

Vedere Mr. Rogers’ Neighborhood mi ha fatto pensare a questo brano del Vangelo: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18, 3-5).

Cosa accadrebbe se vedessimo il mondo come lo vedono i bambini? Che succederebbe se diventassimo come bambini, come chiede Gesù? Fred Rogers è stato un esempio vivente di questo: un uomo che ha vissuto tutta la sua esistenza vedendo il mondo con l’innocenza e la curiosità di un bambino.

Che un uomo viva come un bambino non farebbe notizia in questo mondo triste, ma che questo bambino abbia dedicato quasi 50 anni della sua esistenza a spiegare il mondo degli adulti ai bambini attraverso la televisione pubblica lo rende doppiamente eccezionale.

Che poi Hollywood abbia deciso di rendergli un sentito omaggio con Mr. Rogers’ Neighborhood e che questo omaggio sia un elogio all’innocenza, e che il film sia anche stato nominato a vari premi, fa di Fred Rogers un caso straordinario. Vale la pena di vedere il film? Certo, non dovete perdervelo per nessun motivo!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=7Wfmeo808Qc]

Chi era Fred Rogers?

Fred Rogers era nato nel 1928, e aveva pensato di entrare nel seminario presbiteriano per diventare un ministro ordinato dopo la fine della scuola secondaria. Nel 1951, però, vedendo per la prima volta un televisore in casa dei genitori decise che avrebbe dedicato tutta la sua vita a usare quella novità tanto rivoluzionaria a favore dei bambini.

In un’intervista disse: “Ho pensato che doveva esserci un modo per utilizzare quello strumento favoloso per educare chi lo guardava e lo ascoltava” (riferendosi ai bambini). Iniziò così a lavorare in televisione con una rubrica in un programma, intitolata ”L’angolo dei bambini”. Pochi anni dopo avviò un programma proprio, Mr. Rogers’ Neighborhood.

Per più di 30 anni, dal 1968 al 2001, Mister Rogers ha presentato ai bambini il mondo degli adulti, con reportage, interviste e documentari pensati dal punto di vista di un bambino. Con la sua voce calma, dolce e cadenzata, Mister Rogers spiegava ai bambini come si facevano i pastelli, da dove veniva il latte che prendevano a colazione e temi vari, come l’ingegneria spaziale o il ciclo di coltivazione dei cibi.


Mother - Daugther - Talk - Listen
Leggi anche:
Un metodo per parlare un linguaggio che i figli capiscono

Un uomo buono spiega un mondo cattivo

C’era un aspetto in cui Fred Rogers era davvero eccezionale: quando si verificavano fatti tragici o difficili da spiegare ai bambini. Con le sue marionette e le sue canzoni, Rogers spiegava cose molto complicate con un approccio innocente, ma senza eludere alcun tema.

Quando è stato assassinato Robert Kennedy, ad esempio, ha parlato dell’omicidio. Quando si sono verificati omicidi di massa nelle scuole ha parlato dei bambini che venivano maltrattati e che decidevano di “fare qualcosa di grande” per contrastare tanta malvagità nei loro confronti. Per una settimana ha parlato dell’importanza dei piccoli sogni, dell’amore in famiglia, della necessità di esprimere i sentimenti, soprattutto quando vengono feriti…

Quando, negli anni Ottanta, c’è stata una recrudescenza di violenza razziale, Fred Rogers ha invitato nel suo programma un noto attore di colore, e hanno fatto entrambi un pediluvio mentre conversavano sull’amicizia e i legami familiari.

In quell’epoca c’è stata anche un’enorme quantità di divorzi, e Mister Rogers ha spiegato ai bambini che spesso gli adulti erano feriti e che costava molto riconciliare le differenze, ma che i bambini non avevano colpa se i genitori divorziavano, e che nonostante tutto sarebbero stati bene.

Un uomo spezzato intervista un uomo integro

La storia del film Mr. Rogers’ Neighborhood non riguarda fondamentalmente Fred Rogers, ma il modo in cui la sua bontà ha influito sulla vita di centinaia di persone, grandi e piccole.

Lloyd Vogel, un giornalista cinico e traumatizzato della rivista Esquire, era stato convocato per scrivere un articolo di 400 parole su Fred Rogers. Alla direttrice della rivista era sembrato notevole che Fred Rogers avesse festeggiato 30 anni con lo stesso programma televisivo, e disse al giornalista che tutti odiavano per la crudeltà dei suoi articoli di intervistarlo.

Tom Junod, il vero giornalista dell’intervista, ha detto vari anni dopo che quell’intervista aveva “cambiato la sua prospettiva di vita”, e l’articolo che doveva avere 400 parole finì per essere quello principale del numero di novembre 1998 della rivista Esquire, e la storia di prima pagina.

Cos’è accaduto per far sì che un cinico cambiasse la sua prospettiva di vita e un articolo secondario su un programma infantile si guadagnasse la copertina della rivista per uomini più prestigiosa degli Stati Uniti?

È proprio questo il tema del film, e visto che non voglio rovinarvi la sorpresa concluderò questo articolo con qualche riflessione sull’influenza della brava gente al mondo, che è quello di cui tratta Mr. Rogers’ Neighborhood.

Mr. Rogers’ Neighborhood e le beatitudini

Quando Nostro Signore parla delle beatitudini e dice “Beati i miti, perché erediteranno la terra”, sembra come se si fosse sbagliato. La sensazione che abbiamo in generale è che i miti siano espulsi dai violenti, e che nessun mite erediterà mai la terra.

Questo, però, perché vediamo le cose con occhi naturali e non con quelli di Dio. Quando ho visitato a Roma il luogo in cui si suppone siano stati sepolti i resti di Nerone a Piazza del Popolo, ho visto solo una piccola lastra di marmo che lo segnalava.

Ad appena 2 chilometri da lì c’è la basilica di San Pietro, che ricorda il nostro primo Papa. Chi ha vinto? Il violento o il mite? Lo stesso accade con Mr. Rogers Neighborhood: è una Piazza San Pietro alla memoria di un uomo grande, davvero grande, grande agli occhi di Dio.

Un film bello, semplice, drammatico ma allegro, e soprattutto un gioiello nel mondo di Hollywood, che intronizza e premia i violenti di ogni tipo. Una boccata di aria fresca nell’ambiente contaminato del mondo dello spettacolo. Film super-raccomandato!!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Top 10
See More