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Questa bimba è morta di freddo, tra le braccia del papà. Francesco ricorda la piccola Iman

La piccola Iman Laila, morta di freddo, durante il soccorso disperato di suo padre

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/02/20
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Era una bambina profuga siriana di un anno e mezzo, viveva in un villaggio vicino Aleppo con la famiglia. Il Papa ne ha parlato durante l’Angelus del 16 febbraio

Iman, ricordata dal Papa all’Angelus del 16 febbraio, era una bimba di un anno e mezzo, viveva in un alloggio di fortuna vicino al villaggio di Màrata, nel governatorato di Aleppo con la famiglia. È morta tra le braccia del padre mentre lui stesso tentava di portarla all’ospedale più vicino, ad Afrin a 2 ore di cammino.

La notizia è stata diffusa dal Syrian network of human rights e raccontata dal dottor Housam Adnan che all’alba del 13 febbraio ha lasciato su Twitter la testimonianza della tragedia umana del padre e della bimba partiti «dalla tenda in cui vivono a pochi chilometri da qui perché – la piccola Iman ndr – accusava problemi respiratori».



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“Gli ha messo addosso tutto quello che aveva”

Il padre, racconta il medico, «gli ha messo addosso tutto ciò che possedeva per tenerla al caldo. Ha camminato per due ore nella neve e nel vento. I suoi arti erano congelati, ma il suo cuore continuava ad abbracciarla. Ha camminato per due ore prima di arrivare al nostro ospedale. Quando siamo riusciti a separarlo dalla figlia, abbiamo visto il viso angelico della bambina, sorridente. Ma immobile. Abbiamo provato a sentire i battiti del suo cuore ma era morta» (Famiglia Cristiana, 17 febbraio).

https://www.youtube.com/watch?v=NaN5y__v7DY

Sette gradi sotto zero

Monsignor Jean-Clément Jeanbart, arcivescovo di Aleppo dei greco-melkiti, e visitatore apostolico per i melkiti in Europa, si dice «grato» a Papa Francesco della costante attenzione per le sofferenze della Siria e «di aver parlato anche di questa bambina».

«Fa freddissimo in Siria e ad Aleppo in particolare, in questi mesi di gennaio e febbraio. In città – spiega a Vatican News il presule, in questi giorni a Roma – la temperatura è arrivata di notte a sette gradi sotto lo zero, mentre di giorno è attorno allo zero o forse poco di più. È un clima difficile, due giorni fa ho lasciato Aleppo con la neve».


ZELIHA
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Una macchina per 500 famiglie

Le parole di Papa Francesco, si augura, potranno «forse smuovere alcune organizzazioni, affinché continuino ad aiutarci un po’ per riscaldare le case, un po’ per aiutare la gente a sopportare questo freddo: ho venduto la mia macchina – confida – per aiutare 500 famiglie ad avere il necessario per vivere in questo periodo».

Il pensiero del Pontefice, prosegue l’arcivescovo di Aleppo dei greco-melkiti, «fa vedere al mondo che c’è un grande dramma, una grande sofferenza in Siria, che coinvolge i bambini e anche gli anziani, perché pure loro hanno bisogno di riscaldarsi».



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