Comprendere il dogma dell’Immacolata ConcezioneL’8 dicembre la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, e spiega che per essere la Madre del Salvatore Maria è stata arricchita da Dio “di doni degni di una così grande missione”.
Al momento dell’Annunciazione, l’angelo Gabriele la saluta come “piena di grazia”; ovvero senza peccato, colei che ha vissuto totalmente sotto la grazia di Dio (CCC, 490). Nel corso dei secoli, la Chiesa ha preso coscienza del fatto che Maria, piena di grazia per volontà di Dio (Lc 1, 28), è stata redenta fin dal concepimento dal sangue di Cristo. È questo che confessa il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato nel 1854 da Papa Pio IX:
“La beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in considerazione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di colpa originale”. Questa santità del tutto singolare le deriva quindi interamente da Cristo. Più di qualsiasi altra persona creata, il Padre l’ha benedetta “con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo” (Ef 1, 3). È chiaro che Maria è stata salvata dal peccato da Gesù, ma in modo anticipato, come qualcuno che fa un vaccino per non essere infettato dalla malattia.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dottore della Chiesa (†1787), ha detto: “Maria doveva essere mediatrice di pace tra Dio e gli uomini. Poi, non poteva assolutamente apparire come peccatrice e nemica di Dio, ma solo come sua amica, tutta immacolata” (Le Glorie di Maria). E ancora: “Maria doveva essere una donna forte, messa al mondo per vincere Lucifero, e quindi doveva rimanere sempre esente da ogni macchia e da qualsiasi soggezione al nemico”.
San Bernardino da Siena (†1444) dice a Maria: “Prima di ogni creatura, o Signora, fosti destinata nella mente di Dio come Madre dell’Uomo Dio. Se non per altro motivo, almeno per onore di suo Figlio, che è Dio, era necessario che il Padreterno la creasse esente da ogni macchia” (GM).
San Tommaso di Villanova (†1555) ha affermato nella sua teologia su Nostra Signora che “nessuna grazia è stata concessa ai santi senza che Maria la possedesse dall’inizio nella sua pienezza” (GM, p. 211). Sant’Anselmo, vescovo e dottore della Chiesa (†1109), chiedeva: “Dio, che ha potuto concedere a Eva la grazia di venire al mondo immacolata, non avrebbe potuto concederla anche a Maria?”. “La Vergine, a cui Dio ha deciso di dare il suo unico Figlio, doveva brillare di una purezza che offuscasse quella di tutti gli angeli e di tutti gli uomini e fosse la più grande immaginabile sotto Dio” (GM, p. 212).
È importante notare che Sant’Alfonso de’ Liguori afferma che “lo spirito ha cercato senz’altro di infettare l’anima purissima della Vergine, come aveva già infettato con il suo veleno tutto il genere umano, ma sia lodato Dio! Il Signore le ha dato tanta grazia che è rimasta esente da ogni macchia di peccato, e in questo modo la Signora ha potuto abbattere e confondere la superbia del nemico” (GM, p. 210).