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6 cose da sapere sulla “Querida Amazonía”

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Aleteia - pubblicato il 12/02/20
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Il documento di Papa Francesco dopo il Sinodo sull’Amazzonia è una “poesia” dal punto di vista del VangeloPapa Francesco ha diffuso oggi il suo documento più recente, l’esortazone post-sinodale Querida Amazonía. Ecco un breve riassunto di quello che dovreste sapere al riguardo.

Che cos’è?

Un’esortazione apostolica post-sinodale (o semplicemente “esortazione apostolica”) è una lettera scritta dal Papa che riflette su un tema particolare. Le esortazioni apostoliche seguono in genere i sinodi romani. La Querida Amazonía rappresenta la risposta di Papa Francesco al Sinodo svoltosi a Roma nell’autunno 2019.

Finora Papa Francesco ha scritto quattro esortazioni apostoliche, tra cui la più recente, la Christus vivit, sui giovani e la Chiesa (2019), e la discussa esortazione sul matrimonio Amoris laetitia (2016).

Il titolo

Querida Amazonía significa letteralmente “l’amata Amazzonia”. Come la maggior parte degli scritti papali, il titolo deriva dalle prime parole del documento. Usando una forma spiccatamente poetica, Papa Francesco impiega uno stile particolarmente lirico per lodare la bellezza della regione amazzonica.

Il Santo Padre offre una vasta conoscenza letteraria, costellando il testo con estratti di poesia. Le immagini e la scelta dei versi sottolineano una delle preoccupazioni principali dell’esortazione: promuovere la cura dell’ambiente e l’ecologia.



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Sogni per la regione amazzonica

La Querida Amazonía è strutturata intorno a quattro “sogni” o speranze che Papa Francesco nutre per la regione amazzonica. Questa struttura richiama il discorso del Santo Padre del 2015 al Congresso statunitense che ha sottolineato l’operato di quattro americani. Ecco i quattro sogni, le quattro sezioni principali dell’esortazione:

“Sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa.

Sogno un’Amazzonia che difenda la ricchezza culturale che la distingue, dove risplende in forme tanto varie la bellezza umana.

Sogno un’Amazzonia che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna, la vita traboccante che riempie i suoi fiumi e le sue foreste.

Sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici” (7).


POPE AUDIENCE
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La profezia della contemplazione

Il Santo Padre, una volta direttore di un centro di ritiri, prega la Chiesa: “Risvegliamo il senso estetico e contemplativo che Dio ha posto in noi e che a volte lasciamo si atrofizzi” (56). L’invito a permettere alla bellezza di risvegliare lo stupore richiama le sue parole nella Laudato Si’. In quell’enciclica, Papa Francesco indica che “San Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà. […] Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode”. La vera contemplazione unirà i nostri cuori a Dio, e ci permetterà di piangere per i nostri peccati.

Il messaggio che dev’essere udito nella regione amazzonica

Per Papa Francesco, l’amore per i poveri è direttamente e inestricabilmente collegato all’amore per Cristo. “L’autentica scelta per i più poveri e dimenticati, mentre ci spinge a liberarli dalla miseria materiale e a difendere i loro diritti, implica che proponiamo ad essi l’amicizia con il Signore che li promuove e dà loro dignità” (63). Non possiamo mai accontentarci di un semplice messaggio sociale; noi che abbiamo ascoltato il Vangelo amiamo i poveri perché vediamo Cristo in loro. Non dobbiamo mai avere paura di proclamare questa realtà salvifica.

La forza e il dono delle donne

Riconoscendo l’enorme contributo che le donne amazzoniche hanno apportato alle loro comunità, Papa Francesco le loda in particolare per il loro ruolo di trasmissione della fede. “Per secoli le donne hanno tenuto in piedi la Chiesa in quei luoghi con ammirevole dedizione e fede ardente. Loro stesse, nel Sinodo, hanno commosso tutti noi con la loro testimonianza” (99).

Il Pontefice insiste anche sul fatto che clericalizzare le donne sminuirebbe i loro risultati e i loro contributi fondamentali alla Chiesa. “Il Signore ha voluto manifestare il suo potere e il suo amore attraverso due volti umani: quello del suo Figlio divino fatto uomo e quello di una creatura che è donna, Maria. Le donne danno il loro contributo alla Chiesa secondo il modo loro proprio e prolungando la forza e la tenerezza di Maria, la Madre”.



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