Invitato lo scorso 29 gennaio alla trasmissione “La Grande Librairie” su France 5, lo scrittore e filosofo François Cheng ha dato una vivida testimonianza di fede e una spiegazione semplice e notevole sul senso della bellezza.
Poeta, filosofo, calligrafo, accademico… François Cheng ha molte frecce al suo arco, tra cui si potrebbe contare anche quella di “traghettatore”: trasportatore di anime, di bellezza e di conoscenza. François Cheng, mondialmente noto per la sua opera poetica e filosofica, tra cui L’anima, Cinque meditazioni sulla bellezza, Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita, Shitao 1642-1707 e Il Dialogo, è stato invitato mercoledì 29 gennaio alla trasmissione “La Grande Librairie”, su France 5, in una puntata dedicata alla fede. Così François Cheng ha spiegato al conduttore François Bunsel, che lo interpellava sulla bellezza:
La bellezza non è un semplice ornamento: la bellezza è un segno mediante il quale la creazione ci significa che la vita ha senso. Con la presenza della bellezza, tutt’a un tratto, abbiamo compreso che l’universo vivente non è un’enorme entità neutra e indifferenziata, ma che è mosso da un’intenzionalità.
Su Cristo, poi, lo scrittore ha affermato:
Salendo sulla Croce, Cristo ha affrontato il male radicale nel nome dell’amore assoluto. Un atto che tiene insieme le due estremità: l’assoluto del suo amore non poteva essere provato che dall’affrontare il male assoluto. Al di lea delle parole, basta uno sguardo, un sorriso, perché ci si apra al mistero dell’altro, al Mistero completamente Altro.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]