Dario Mornaghino aveva disturbi mentali e voleva scagliarsi contro il parroco, quando suor Divya è intervenuta per difendere il sacerdote, subendo l’aggressione
«Non me lo aspettavo». Sarebbero queste le parole, ripetute più volte, pronunciate da suor Divya Naduvilathajil, 30 anni, indiana del Kerala accoltellata il 31 gennaio durante la messa da Dario Mornaghino, genovese di 57 anni con disturbi mentali, armato di coltello, entrato nella chiesa di San Francesco di Sestri Ponente a Genova.
Secondo la testimonianza della madre superiora della congregazione delle Figlie della Divina Provvidenza di don D’Aste la giovane suora ha trascorso la notte «abbastanza bene visto quanto successo» anche se «non ha dormito molto», in quanto «evidentemente scossa da quanto accaduto», ed «al momento non ha molta voglia di parlare».
“Sorpresa”
Dal racconto della madre superiora, suor Divya è rimasta sorpresa da quanto le è accaduto perché, fino al momento in cui è stata ferita, l’accoltellatore pur essendosi diretto verso l’ex parroco, don Giovanni Battista Delfino, non aveva compiuto contro di lui atti di violenza.
La madre superiora ha poi aggiunto che la sua consorella dovrebbe essere dimessa la prossima settimana, salvo imprevisti, per poi continuare la convalescenza presso l’istituto di Don Daste di Sampierdarena (Il Secolo XIX, 1 febbraio).
Leggi anche:
L’autodifesa sbarca in convento: così suor Maria Grazia combatte a Napoli aggressioni e rapine
La dinamica dell’accoltellamento
Suor Divya era andata in chiesa insieme ad altre consorelle per partecipare all’adorazione e alla Messa presieduta dall’ex parroco ed attuale aiuto pastorale, don Delfino. A un certo punto è entrato in chiesa l’uomo, residente in zona, armato di coltello, che avrebbe detto: «Io sono il diavolo, sono Satana».
L’aggressore, a quanto si apprende, secondo una prima ricostruzione dei fatti, ha dato in escandescenze e quando la religiosa ha visto il coltello, non ci ha pensato due volte e ha cercato di fare da scudo al sacerdote.
[googlemaps https://www.google.com/maps/embed?pb=!1m14!1m8!1m3!1d11397.32337121818!2d8.799804663696284!3d44.42637531430936!3m2!1i1024!2i768!4f13.1!3m3!1m2!1s0x0%3A0x9ef809e6b318fb7e!2sChiesa%20di%20San%20Francesco%20d’Assisi!5e0!3m2!1sit!2sit!4v1580762021530!5m2!1sit!2sit&w=600&h=450]
Il prete, subito dopo le coltellate a suor Divya, avrebbe anche cercato di calmare l’uomo, facendolo sedere. Ma quando sul posto sono arrivate le volanti della polizia, si è nuovamente scagliato contro di loro, senza per fortuna ferire nessun’altro.
Aveva perso i genitori da poco
L’uomo, è emerso poi dalle indagini, avrebbe perso i genitori da poco. È un uomo conosciuto nel quartiere e seguito dallo stesso sacerdote che lo aiutava. Un disagio mentale che la perdita dei familiari avrebbe acuito, fino a farlo delirare nel pomeriggio, con l’esplosione inaspettata di violenza (Avvenire, 31 gennaio).
Leggi anche:
Gravemente ferito, è stato liberato uno dei 4 seminaristi sequestrati in Nigeria