separateurCreated with Sketch.

Ex suore che per vivere fanno le prostitute: a Roma un rifugio per allontanarle dalla strada

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/01/20
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

E’ stato il Papa a volere una casa d’accoglienza per queste donne fragili, gestita da una congregazione di religiose

Lasciare l’abito e ritrovarsi sulla strada per poter sopravvivere. È la storia, raccontata da Il Messaggero (24 gennaio), di una giovane filippina che, una volta uscita dalla sua congregazione, si è ritrovata senza una casa, senza un lavoro e senza un aiuto.

Per questo, dopo aver provato a cercare un impiego come domestica, si è prostituita. E di vicende così, ce ne sono altre.

PROSTYTUTKA

Shutterstock

La casa rifugio

Per questo, un anno e mezzo fa a Roma, è stata aperta una casa-rifugio, che accoglie le ex suore che decidono di lasciare la strada religiosa.

«Le ex suore sono meno di una decina e vivono con altre donne rifugiate – racconta a Il Messaggero la congregazione che gestisce l’istituto – È una casa di integrazione a tempo che fa parte di un progetto più ampio legato ai corridoi umanitari. Le nostre ospiti hanno un tetto, non pagano l’ affitto, possono restare tutto il tempo necessario per riprendere in mano la propria vita, trovarsi un lavoro».



Leggi anche:
“Mi sento ridicola”. Pensieri senza censure delle suore abusate

Le straniere

Il passaggio dalla vita religiosa a quella “civile” è difficile soprattuto per le straniere: «A volte – spiegano – serve parecchio tempo per rifare documenti, altre volte hanno bisogno di riprendersi dai traumi. Certamente le donne che arrivano qui sono più vulnerabili. Noi le aiutiamo in questa sorta di interregno».

web3-nuns-walking-park-shutterstock_125565086-dziewul-ai

Dziewul -Shutterstock

La decisione del Papa

A parlare di questa situazione è stato anche il cardinale brasiliano Joao Braz de Aviz: «A volte queste suore sono completamente abbandonate. Ma le cose stanno cambiando. Il Papa ha deciso di accogliere dalla strada alcune suore mandate via da noi o dalle madri superiori, in particolare nel caso che siano straniere», spiegava il cardinale al mensile dell’Osservatore Romano, Donna Chiesa Mondo (23 gennaio). Da qui la decisione della “casa-rifugio”, che diventa un’ancora di salvezza per potersi ricostruire una nuova vita, lontana da strada, criminalità, prostituzione.



Leggi anche:
“Molte suore sono vittime della Sindrome di burnout”

Top 10
See More