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E’ vero che Padre Pio, in bilocazione, ha salvato dal suicidio il generale Cadorna?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/01/20
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Il frate fu subito riconosciuto dal generale quando si recò a San Giovanni Rotondo: “È questo il Frate che è venuto da me!”. Ma il nipote smentisce questa ricostruzione Padre Pio avrebbe distolto dall’intento del suicidio il generale Luigi Cadorna, che, ha guidato l’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale e in particolare nella disfatta subita dalle truppe italiane a Caporetto (ottobre-novembre 1917) contro l’esercito austro-ungarico e quello tedesco.

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Public Domain

L’episodio è riportato nel volume “Il vero volto di Padre Pio” di Maria Widnowska – edizioni Paoline)” a cura di Carlo Sgorlon.

La sostituzione di Cadorna

Il 30 ottobre 1917 Vittorio Emanuele III sceglie per il popolo italiano un nuovo Presidente del Consiglio: Paolo Boselli, dopo le pesanti sconfitte subite dall’esercito italiano a Caporetto, viene sostituito dal palermitano Vittorio Emanuele Orlando, professore di diritto in vari atenei italiani.

Orlando, tra i suoi primi provvedimenti sostituisce il generale Cadorna (scelto da Boselli) con il napoletano Armando Diaz, responsabile del XXIII corpo d’armata (3a armata), scelto durante la  conferenza di Rapallo (6-7 novembre). Il nuovo Presidente del Consiglio conferisce un nuovo incarico a Cadorna: rappresenterà l’Italia al consiglio bellico interalleato con sede a Versailles.

La notte del 9 novembre 1917, l’ormai ex capo delle truppe italiane, stupito per le critiche ricevute (credeva che gli errori fossero da attribuire ai suoi sottoposti) e per la repentina sostituzione, avrebbe pensato al suicidio.

Il pensiero suicida

L’ex comandante supremo dell’esercito italiano si trova a Treviso, presso Palazzo Zara, quando si accinge a scrivere le sue ultime volontà. All’improvviso, però, un forte odore di rose e di viole avvolge la stanza, preludio di una visita memorabile: un frate cappuccino trentenne, con tanto di tonaca nera e barba, fa il suo ingresso sotto lo sguardo stupito del militare. Conversazione fulminea: poche parole, un abbraccio e l’idea del suicidio abbandona Cadorna. Una frase in particolare sopravvive nella memoria di Cadorna: “Suvvia, generale, non fate questa sciocchezza! C’è l’inferno per i suicidi!”.



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La bilocazione

Quel frate è Padre Pio, che nessuna sentinella (armata) ha visto passare ed entrare. Semplice: Padre Pio aveva il dono della bilocazione (riusciva ad essere in più luoghi nello stesso momento) e in quei giorni era degente presso l’ospedale militare di Napoli (il giovane frate fu arruolato per combattere nella prima militare ma la tisi gli evitò gli orrori della trincea). Apparizione intensa e brevissima: il tempo di mettere la rivoltella nel fodero e Padre Pio non c’è più. Sparito nel nulla (Bon Culture).

PIO

operapadrepio.it

Il viaggio a San Giovanni Rotondo

Nel 1920 Cadorna legge un quotidiano e vede una foto di Padre Pio, guaritore sincero e prodigioso. Subito riconosce quel frate e decide di recarsi personalmente in provincia di Foggia. In abiti civili e in incognito, ovviamente. Giunto presso il convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, il cattolicissimo Cadorna ottiene dal padre guardiano un rapidissimo incontro con Padre Pio: potrà avvicinarsi al celebre frate vedendolo passare per la messa pomeridiana. Cadorna freme per l’attesa. Vede dinanzi ai suoi occhi una lunga colonna di uomini col saio, ma distingue facilmente chi gli ha salvato la vita. “È questo il Frate che è venuto da me!” (Intelligo News).

Una sola la frase rivolta da Padre Pio al suo visitatore: “Mio caro generale, quella notte l’abbiamo scampata bella! Che ne dite?”.


PADRE PIO,MASS
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La smentita del nipote

Questa ricostruzione è stata però smentita dal nipote di Cadorna. Il colonnello Carlo Cadorna ha spiegato a La Stampa: «Mio padre Raffaele (figlio di Luigi ndr) andò a Pietrelcina per parlare con Padre Pio e fare luce sull’episodio. Tornò dicendo che non c’era niente di vero. Del resto, tutte le testimonianze in quei terribili momenti di Caporetto ricordano un Cadorna lucido, freddo e con nervi saldissimi. Conoscendo l’uomo, la sua fede e la sua incrollabile forza d’animo mi pare estremamente improbabile che avesse pensato al suicidio».

«Una documentazione inedita – fa sapere ad Aleteia Carlo Cadorna – pubblicata sul libro “Caporetto: risponde Cadorna”, store.farsiunlibro.it, 2019 dimostra che Cadorna ha trasformato la sconfitta tattica di Caporetto in una grande vittoria strategica che, sulla linea del Grappa, ci ha fatto vincere la guerra».

 

 

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