Secondo la “Dignitas Personae” una coppia può rimuovere gli ostacoli alla procreazione attraverso cure medicheUn rapporto Censis di qualche tempo fa sull’infertilità attestava che più di metà degli italiani conosce poco o nulla di questa problematica. In particolare il 45% degli italiani ammette di saperne poco e un ulteriore 15% afferma di non essere per nulla informato. Tra chi invece dichiara di conoscere il problema (il 40%), il 16% è stato coinvolto in maniera diretta.
Tra le cause, la più citata è quella più generica: lo stress (31%). Seguono quelle che riguardano le donne: problemi o anomalie strutturali (21%), problemi ormonali e ovulatori (15%). L’11% cita genericamente problemi che riguardano l’uomo e il 6% difetti del liquido seminale. Ma il 23% non è in grado di fornire nessuna risposta. “Le coppie con problemi di infertilità devono affrontare non poche difficoltà – spiega il documento – tra cui oggi sono ritenute prevalenti quelle economiche (67%)” (Avvenire).
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Tema caro alla Chiesa
La sterilità è invece uno dei problemi su cui la Chiesa Cattolica fornisce delle informazioni molto precise. «E soprattutto si adopera affinché si rimuovano le cause della infertilità così che in una coppia possa avvenire naturalmente la procreazione», dice padre Maurizio Faggioni, docente di Teologia morale e ordinario di bioetica presso la Accademia Alfonsiana in Roma.
Dignitas Personae
Padre Faggioni cita il più autorevole documento in merito: l’ “Istruzione Dignitas Personae“, a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede, datato 2008. E’ il pronunciamento con cui la Santa Sede stabilisce che «sono certamente leciti gli interventi che mirano a rimuovere gli ostacoli che si oppongono alla fertilità naturale, come ad esempio la cura ormonale dell’infertilità di origine gonadica, la cura chirurgica di una endometriosi, la disostruzione delle tube, oppure la restaurazione microchirurgica della pervietà tubarica».
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Ok a terapie risolutive
Tutte queste tecniche, si legge nella “Dignitas Personae” possono essere considerate «come autentiche terapie, nella misura in cui, una volta risolto il problema che era all’origine dell’infertilità, la coppia possa porre atti coniugali con un esito procreativo, senza che il medico debba interferire direttamente nell’atto coniugale stesso. Nessuna di queste tecniche sostituisce l’atto coniugale, che unicamente è degno di una procreazione veramente responsabile».
Adozioni e prevenzione
Per venire incontro al desiderio di non poche coppie sterili ad avere un figlio, sostiene il documento ufficiale della Santa Sede, «sarebbe inoltre auspicabile incoraggiare, promuovere e facilitare, con opportune misure legislative, la procedura dell’adozione dei numerosi bambini orfani, che hanno bisogno, per il loro adeguato sviluppo umano, di un focolare domestico. C’è da osservare, infine, che meritano un incoraggiamento le ricerche e gli investimenti dedicati alla prevenzione della sterilità».
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