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Padre Pio e i ceffoni al seminarista: il tuo angelo custode è lì, ti guarda

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 22/01/20
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La testimonianza di Jean Derobert quando si è recato a San Giovanni Rotondo per farsi confessare dal santo di Pietrelcina

Jean Derobert è nato nel 1934 ed è defunto nel 2013, ordinato sacerdote a Parigi nel 1962  fu cappellano della famosissima chiesa del Sacro Cuore di Montmartre a Parigi.

Si era nel 1955 e Jean Derobert studiava teologia in una università romana e sentendo tanto parlare di Padre Pio era curioso di vederlo. Arrivato proprio il 2 ottobre, memoria liturgica dei Santi Angeli Custodi, a San Giovanni Rotondo, il raffinato seminarista francese prova una sorta di disprezzo per i contadini e i pellegrini alla buona che vede nella chiesa. Grazie alla sua talare, riesce ad arrivare in prima fila e qui osserva: «Il mio vicino di sinistra tossiva, sputava, si soffiava il naso».

PIO

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La confessione

Il seminarista lancia uno sguardo infastidito di rimprovero su quell’uomo e scopre con suo grande stupore, che è lo stesso Padre Pio. Nonostante il gorgoglio tossicchiante, egli sente nascere in lui un sentimento di affetto per quel vecchio, che visibilmente soffriva molto. Il giorno seguente, 3 ottobre, alle sette del mattino, nuovo privilegio dell’abito talare, si ritrova al quinto posto in una lunga fila di penitenti. Il giovane ha un po’ di ansia, perché nel confessionale padre Pio urlava di tanto: “Quante volte?”, “Perché hai fatto questo?”, altre volte, mandava via il penitente senza dargli l’assoluzione.

Un po’ intimorito Jean Derobert entra nel confessionale. Sta per vivere una scena che lo segnerà per il resto della vita. Confessa i suoi peccati. Si sente dire da padre Pio: «Tu dimentichi (una tal cosa). Due anni fa, in quel luogo…Perché l’hai fatto? E’ questo che hai fatto, vero?». «E il santo confessore gliene spiega la gravità che il seminarista, non aveva immaginato mai.


PADRE PIO
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“Guarda bene, è là, è bellissimo”

Jean riceve l’assoluzione mentre il Padre “si metteva a piangere e a soffrire”, gemendo: «Questo è grave, è grave!». Poi viene il momento cruciale. Una domanda insolita: «Credi al tuo angelo custode?». Il seminarista è interdetto e balbetta : «Ehm,ehm, non l’ho mai visto!», manifestando in tal modo il suo scetticismo di teologo apprendista che ritiene certe cose del catechismo come roba un po’ infantile. Non ha nemmeno il tempo di compiacersi della sua vanitosa ignoranza delle realtà celesti che padre Pio con la sua grossa mano da contadino gli affibbia due sonori ceffoni: «Guarda bene, è là, ed è bellissimo!». Il seminarista si volta e…non vede distintivamente nulla. Il Padre continua: «Il tuo angelo custode è lì e ti protegge! Pregalo bene, pregalo bene!». «I suoi occhi erano luminosi – commenta il seminarista – riflettevano la luce del mio angelo».

Da quel giorno la sua incredulità riguardo agli angeli si dissolse e diventato sacerdote anche padre Jean Derobert divenne un apostolo della devozione agli spiriti celesti scrivendo numerosi libri su di essi.

La dottrina degli angeli

Il 3 ottobre 1955, un giovane seminarista francese ricevette dalle due mani transverberate di Padre Pio, questo gigante della vita spirituale e questa autentica anima consacrata, il più memorabile paio di schiaffi che avesse mai ricevuto nella sua vita … è per insegnargli a non dubitare affatto dell’esistenza degli Angeli ed ancor meno in quella del suo Angelo Custode … Non sarebbe forse inutile chiedere a quel grande amico di Dio di aiutarci a comprendere un po’ questa dottrina degli Angeli.


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