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“Il razzismo è un peccato che nega la verità su Dio e la sua creazione”, affermano i vescovi statunitensi

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Kathleen Hattrup - pubblicato il 21/01/20
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Il leader dell’episcopato USA parla della battaglia contro il razzismo che gli americani affrontano ancoraIl presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) ha esortato gli statunitensi a impegnarsi nuovamente nel costruire la comunità che sognava Martin Luther King: “un’America in cui tutti gli uomini e le donne siano trattati come figli di Dio, creati a sua immagine e dotati di dignità, uguaglianza e diritti che non possono mai essere negati, indipendentemente dal colore della pelle, dalla lingua che parlano o dal luogo in cui sono nati”.

L’arcivescovo José Gomez di Los Angeles ha diffuso una dichiarazione sul razzismo in onore della giornata dedicata a Martin Luther King, il 20 gennaio.

Il presule ha indicato che l’America ha fatto molto per combattere il razzismo, “ma non siamo ancora arrivati abbastanza lontani”. Allo stesso modo, ha sottolineato con preoccupazione l’aumento degli attacchi antisemiti “e anche sgradevoli manifestazioni di nazionalismo bianco, nativismo e violenza che hanno come bersaglio gli ispanici e altri immigrati”.


MARTIN LUTHER KING JR.
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L’arcivescovo Gomez ha ricordato che il razzismo è fondamentalmente “un peccato che nega la verità su Dio e la sua creazione”.

Ecco il testo completo della dichiarazione:

“Mentre la nostra Nazione si prepara a commemorare la vita e la testimonianza del rev. Martin Luther King, Jr., siamo grati per la posizione che ha assunto con coraggio in solidarietà con tutti coloro che soffrono l’ingiustizia e la sua testimonianza di amore e non violenza nella lotta per il cambiamento sociale. Ancora una volta, però, siamo dolorosamente consapevoli del fatto che siamo ancora ben lontani dal suo sogno per l’America, la ‘comunità amata’ per cui ha dato la vita.

Nel nostro Paese abbiamo fatto molta strada, ma non siamo arrivati abbastanza lontano. Troppi cuori e troppe menti sono offuscati da presunzioni razziste di privilegio, e troppe ingiustizie nella nostra società sono ancora radicate nel razzismo e nella discriminazione. Troppi giovani uomini afroamericani vengono ancora uccisi nelle nostre strade o trascorrono i loro anni migliori dietro le sbarre. Molti quartieri abitati dalle minoranze in questo Paese sono ancora quelli che erano all’epoca del rev. King, che li definiva ‘isole solitarie di povertà’. Impegniamoci di nuovo per assicurare che le opportunità raggiungano ogni comunità.

Negli ultimi anni abbiamo visto inquietanti episodi di razzismo e pregiudizio contro altri gruppi. C’è stato un aumento degli attacchi antisemiti, e anche sgradevoli manifestazioni di nazionalismo bianco, nativismo e violenza che hanno come bersaglio gli ispanici e altri immigrati. Questa intolleranza non è degna di una grande Nazione. Come cattolici e come americani, dobbiamo respingere ogni forma di razzismo e antisemitismo.

Il razzismo è un peccato che nega la verità su Dio e la sua creazione, ed è uno scandalo che sfigura la bellezza della visione fondante dell’America. Nella nostra lettera pastorale del 2018 sul razzismo, i miei confratelli vescovi ed io abbiamo affermato: ‘Quello che è necessario, e quello a cui siamo chiamati, è un’autentica conversione del cuore, una conversione che spinga al cambiamento e alla riforma delle nostre istituzioni e della nostra società’.

Onoriamo la memoria del rev. King tornando a quello che chiamava ‘il meglio del sogno americano e i valori più sacri della nostra eredità giudaico-cristiana’. Impegniamoci ancora una volta a costruire questa ‘amata comunità’, un’America in cui tutti gli uomini e le donne siano trattati come figli di Dio, creati a sua immagine e dotati di dignità, uguaglianza e diritti che non possono mai essere negati, indipendentemente dal colore della pelle, dalla lingua che parlano o dal luogo in cui sono nati”.

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