Il retroscena del simpatico incontro tra lo chef più premiato del mondo e il pontefice, sotto la “regia” di Don Marco Pozza. Pronta una collaborazione con il cardinale Krajewski
«Ho raccontato a papa Francesco della tazza di latte e pane che mia madre raccomandava di non zuccherare troppo». E anche «delle anziane cuoche che nei nostri laboratori insegnano ai ragazzi autistici a fare i tortellini e le tagliatelle».
Massimo Bottura, lo chef più premiato del mondo, racconta con la voce incrinata dall’emozione l’incontro con Jorge Mario Bergoglio. «È stato un confronto splendido: apre la mente sentirlo parlare di ospitalità, accoglienza, attenzione agli ultimi, muri da abbattere».
La star della cucina ha dato al Papa «la completa disponibilità per realizzare progetti per i giovani in difficoltà. Fare qualcosa con il Pontefice per chi ha bisogno è per me un sogno che si realizza» (La Stampa, 20 gennaio).
“Un nuovo Michelangelo”
A Roma Bottura è stato portato da don Marco Pozza, per gli amici della movida padovana «don Spritz». «Non gli sarò mai abbastanza grato anche se — ha confessato bonariamente Bottura — mi ha messo un tantino in imbarazzo. Essere presentato al Pontefice come “un genio della creatività, un nuovo Michelangelo” mi è sembrato un tantino eccessivo».
Alla fine dell’udienza privata, lo chef è rimasto a conversare da solo con Bergoglio: «Abbiamo parlato dei refettori per i poveri in Messico e a Harlem. Poi gli ho raccontato di quel che stiamo facendo a New York a favore degli indigenti e di tutti quei ragazzini che stanno sulle strade». Non sono mancate storie di vita quotidiana, proprio come quella «della tazza di latte e pane che mia madre raccomandava di non zuccherare troppo».
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Lo chef e il cardinale
Un piccolo gesto di attenzione che Massimo Bottura ha fatto proprio. A non sprecare si comincia (anche) così. E visto che quello del non spreco è uno dei tanti argomenti cari a Papa Francesco, c’è chi sostiene che Bottura possa cominciare a collaborare con Konrad Krajewski, il cardinale elemosiniere che è testa pensante e braccio operativo di Bergoglio.
Dalle docce alla lavanderia gratuita per i senzatetto che vivono sotto i portici di via della Conciliazione, dall’ospitalità in casa propria a una famiglia di rifugiati persiani fino alla restituzione della corrente elettrica ai nullatenenti di un palazzo occupato, le iniziative benefiche di Krajewski dimostrano «efficace inventiva».
Solo per questo, o forse anche per questo, fa sapere un prelato vicino alla Santa Sede «potrebbero trovare una straordinaria sintonia in qualche programma comune con la generosa creatività di Bottura» (Corriere della Sera, 20 gennaio).
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