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Nove statue della Madonna profanate nel sud della Francia

Virgin Mary vandalised
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Bérengère Dommaigné - pubblicato il 15/01/20
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L’indignazione spopola a Bearn. Tra le 9.00 e le 16.00 del 9 gennaio, nove statue della Vergine Maria sono state distrutte in tre chiese nel centro di Pau Un’indata di indignazione ha invaso il sud-ovest della Francia dalla settimana scorsa. In tre chiese del centro della città di Pau – Saint-Martin, Saint-Jacques e Notre-Dame -, le statue della Vergine Maria sono state distrutte.

Appena il parroco delle tre chiese, padre Jean-Jacques Dufau, ha avvisato i gendarmi, si è saputo di una profanazione simile in altre quattro chiese del circondario, a Lons, Artix, Denguin e Mourenx. A Mourenx verso le 16.00 un uomo è stato arrestato, e la polizia lo considera attualmente il principale sospettato.

Anche se non si sa molto del motivo del gesto, una cosa è certa: il bersaglio è stata solo la Vergine Maria. In totale sono state profanate nove statue che la ritraggono in sette chiese.

“Nella chiesa di Saint-Julien di Lons, solo la Vergine Maria del presepe è stata danneggiata, e non Giuseppe o il piccolo Gesù”, ha confermato la diocesi ad Aleteia.

Prima di partire per una settimana missionaria in Africa, il vescovo locale, Marc Aillet, ha spiegato sul sito web della diocesi che “è non solo un atto di vandalismo del tutto inaccettabile, ma anche un sacrilegio che offende profondamente la fede dei fedeli, ai cui occhi la Vergine Maria è la Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre nostra”.

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Messa e veglia di preghiera

L’attacco alla Vergine rattrista molto gli abitanti. “Come si può attaccare Maria?”, si è chiesto padre Dufau, sottolineando la forte emozione degli abitanti, cattolici o meno.

“Da quel giorno ho ricevuto molti messaggi, e-mail e telefonate di persone commosse. Molte generazioni sono venute a pregare davanti a queste statue per affidare loro il matrimonio, il Battesimo dei figli, le preghiere più intime”.

Alcune delle statue di gesso danneggiate risalivano al XIX secolo, ma ovviamente la perdita non è tanto economica quanto spiriuale. “Toccando queste statue stiamo toccando la nostra Santissima Madre, ma stiamo anche toccando il segreto della privacy delle preghiere delle persone, e da questo deriva l’emozione popolare”, ha commentato padre Dufau.

In riparazione agli oltraggi commessi, questo martedì si è celebrata una Messa nella chiesa di Notre-Dame di Pau, seguita da una veglia di preghiera. Padre Dufau ha invitato anche i cittadini a mettere alla finestra delle candele, per testimoniare il proprio sostegno e le proprie preghiere a Maria.

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