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La Rowling twitta che il sesso è immutabile e scoppia la bufera

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Il Timone - pubblicato il 28/12/19
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J. K. Rowling, la nota scrittrice che ha dato vita alla saga di Harry Potter, amata e apprezzata in tutto il mondo, è finita nella bufera mediatica per aver affermato sul suo profilo Twitter, seguito da 14 milioni di persone, che il sesso è un dato biologico innato e immutabile. Questo il suo tweet:

Vesti come preferisci.

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Dormi con qualsiasi adulto consenziente che vorrai.

Vivi la tua miglior vita in pace e sicurezza.

Ma costringere le donne a lasciare il lavoro per aver affermato che il sesso è reale?

#IStandWithMaya #ThisIsNotADrill

IL CASO DI MAYA FORSTATER

Il fatto che ha portato la Rowling a esporsi su un tema oggigiorno molto scivoloso è la pubblicazione della sentenza sul caso che riguarda la quarantacinquenne Maya Forstater, che nel marzo scorso non ha visto rinnovato il suo contratto presso il Center for Global Development (CGD) per aver espresso sui social la propria posizione rispetto al fatto che si nasce maschi o femmine e tali si rimane per tutta la vita, non c’è percorso di transizione che tenga. Un comportamento, questo, che il giudice James Tayler ha condannato nettamente nelle sue 26 pagine di sentenza pubblicate mercoledì scorso: «[Forstater] è assolutista nella sua visione del sesso», scrive il giudice, «ed è una componente fondamentale della sua convinzione che farà riferimento a una persona per il sesso che considerava appropriato anche se viola la loro dignità e/o crea un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. L’approccio non è degno di rispetto in una società democratica».

Un giudizio, questo, che ha lasciato shoccata la Forstater, che comunque non è indietreggiata di un millimetro: «La mia convinzione», ha infatti commentato secondo quanto riporta il The Guardian, «è che il sesso è un fatto biologico ed è immutabile. Ci sono due sessi, maschio e femmina. Uomini e ragazzi sono maschi. Le donne e le ragazze sono femmine. È impossibile cambiare sesso. Fino a poco tempo fa erano compresi come fatti fondamentali della vita da quasi tutti. […] Questo giudizio rimuove i diritti delle donne e il diritto alla libertà di credo e di parola. Concede la licenza giudiziaria a donne e uomini che parlano di verità obiettive e di dibattiti chiari per essere soggetti ad aggressività, bullismo, no-platforming e punizione economica. Prenderò in considerazione il giudizio da vicino con il mio team legale per determinare cosa si può fare per contestarlo».

LE IRE DEL MONDO LGBT

Di fronte al Tweet della Rowling, il mondo LGBT è naturalmente subito insorto per denunciare quella che viene letta come una ingiusta discriminazione nei loro confronti. Su tutti, riportiamo parte della nota diffusa dalla Human Rights Campaign, il cui presidente Alphonso David – secondo quanto riporta il New York Times – ha affermato: «J.K. Rowling afferma di essere contraria al fondamentalismo in qualsiasi forma, ma sta promuovendo un dannoso fondamentalismo che mette in pericolo la comunità L.G.B.T.Q. e in particolare i giovani transgender. Dovrebbe scusarsi».

LE OPINIONI DEI COMMENTATORI

In queste ore tanti commentatori si sono espressi su questa vicenda.

Rod Dreher, tra tutti, con acutezza ha rilavato che «la maggior parte delle persone che conosco pensano al transgenderismo interamente in termini di diritti individuali e autonomia. Questo ha senso, perché è così che tutta la nostra cultura forma le persone a pensare. Gli oppositori dell’ideologia di genere, nella mia esperienza, tendono ad essere cristiani attivi che strutturano la loro posizione in termini di libertà religiosa. Questo, afferma il professor McCarthy, è un grosso errore. C’è una dimensione religiosa nel dibattito, ovviamente, ma non è nella sua essenza una questione religiosa. È piuttosto una questione di: cosa significa essere umani? Questo è qualcosa che riguarda tutti, non solo i credenti religiosi».

Accanto a questo, Dreher ha commentato la vicenda sulle colonne del The American Conservative, confezionando un articolo che lancia l’allarme sulla dittatura arcobaleno e che su Twitter ha poi rilanciato con il commento: «Grazie a Dio per J.K. Rowling! Forse ora più persone si sveglieranno alla natura totalitaria degli attivisti transgender e dei loro alleati».

Mattew Schmitz, del Catholic Heraldha invece twittato, in maniera molto semplice ma incisiva: «Se credi che “il sesso è un fatto biologico ed è immutabile” e che “ci sono due sessi, maschio e femmina”, abituati a sentirti dire che le tue opinioni “non sono degne di rispetto in una società democratica”».

È quindi James Kirkup sullo Spectator a fornire una lettura di sintesi dell’azione della Rowling: «L’effetto più ampio del caso Forstater», afferma infatti, «è che le questioni del sesso e del genere, le implicazioni del transgenderismo per la società e gli individui, verranno ora discusse da più persone. […] Non sottovaluto il coraggio necessario a Rowling per farlo. […] Entrando in questa arena, si sta esponendo a rischi significativi, volumi di critiche al di là di qualsiasi cosa l’umanità possa mai sperimentare. La applaudo. Le parole contano, e con poche parole, JK Rowling ha cambiato il dibattito di genere in meglio. La marea sta cambiando, le onde stanno diventando più grandi. Grazie, JK».

LA DOMANDA DA PORSI

Questa vicenda, meno marginale di quel che potrebbe apparire, ci pone in guardia rispetto al fatto che ciò che è veramente in gioco oggi riguarda la lettura della realtà. Può una rappresentazione culturale definire la realtà? Questa è la domanda profonda che rappresenta al meglio la crisi umana, politica, economica, e perfino religiosa, che stiamo vivendo.

Qui l’articolo originale pubblicato su “Il Timone”

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