“The Best Christmas Pageant Ever” contiene una lezione profonda per tutti Ci sono molti libri, opere e film cristiani che cercano di arrivare all’essenza del Natale. Un libro sorprendente che viene spesso messo in scena come spettacolo o musical è The Best Christmas Pageant Ever, di Barbara Robinson.
Si tratta di un approccio umoristico alla tradizione annuale presente in molte chiese di avere uno spettacolo natalizio messo in scena dai bambini, cosa che viene realizzata da comunità sia protestanti che cattoliche e in cui l’innocenza affascinante dei bambini emerge chiaramente, unita alla difficoltà dei piccoli a mantenere il silenzio.
L’aspetto diverso di The Best Christmas Pageant Ever è che si concentra su un gruppo di bambini di una famiglia, gli Herdman, che non hanno mai ricevuto il messaggio evangelico. Gli Herdman sono visti dalla comunità locale come la famiglia peggiore del circondario, ma attraverso una serie di eventi iniziano a frequentare la scuola domenicale, e finiscono per assumere i ruoli principali dello spettacolo natalizio.
Tutti si aspettano che sia lo spettacolo di Natale peggiore di sempre, e invece accade qualcosa di miracoloso.
Gli Herdman sono molto colpiti dalla storia natalizia, e arrivano a quello che conta davvero. Vedono il Natale con lenti senza filtri, e la loro innocenza infantile brilla.
Uno degli aspetti più interessanti della storia è come gli Herdman ritraggono i Magi. Dovrebbero portare oro, incenso e mirra, e invece portano un prosciutto.
“Era un prosciutto – e ho capito subito da dove veniva. Mio padre faceva parte del comitato caritativo della chiesa, che a Natale distribuiva ceste di cibo, e quello era il prosciutto del cesto degli Herdman. Aveva ancora intorno il fiocco che augurava Buon Natale”.
Se portare il loro prosciutto natalizio potrebbe sembrare ad alcuni irriverente, è stato il loro dono onesto. Per gli Herdman, “un prosciutto era un regalo migliore di molto olio profumato”.
Si sono comportati come se fossero stati davvero lì quella notte di Natale e stessero cercando di far fronte alle necessità pratiche di un bambino lasciato senza un tetto degno sulla testa.
Il prosciutto era il regalo di Natale più grande che potessero offrire, visto che si trattava di una famiglia molto povera senza altro da donare. Anziché tenerlo per sé volevano darlo a Gesù.
Sorprendentemente quel prosciutto, pur essendo un dono che fa sorridere, offre lo spunto per una meditazione perfetta sul Natale, che dovrebbe farci esaminare la nostra vita e il modo in cui approcciamo il Natale.
Diamo tutto a Gesù? Cerchiamo di aiutare i poveri e i bisognosi con doni pratici che possano essere davvero utili al momento del bisogno?
Gli Herdman erano una famiglia difficile e ferita, ma è stato attraverso questa loro situazione che sono riusciti a ricevere il vero significato del Natale e ad accostarsi alla mangiatoia con l’innocenza dei bambini.
Non dimentichiamo la loro lezione, e cerchiamo di vedere la bellezza del Natale con i loro occhi.