Suor Lucy Kalappura è da mesi al centro delle cronache in India. Accusa un vescovo (che viene rinviato a giudizio) di presunti abusi. La Congregazione e il Vaticano l’allontanano: ha avuto comportamenti non conformi alle regole dell’ordine
Suor Lucy Kalappura, la religiosa “ribelle” del Kerala (India) che ha sostenuto le denunce di una consorella che accusa di stupro l’ormai ex vescovo della diocesi di Jalandhar (in Punjab) Franco Mulakkal, ha annunciato di avere scritto un’autobiografia che presto verrà pubblicata.
La versione della suora
«lo sanno tutti, gli abusi sessuali dei sacerdoti verso le suore sono all’ordine del giorno», ha detto al quotidiano Hindustan Times. «Ho iniziato a tenere un diario nel 2004, quando attorno a me, in convento, ci furono i primi episodi di molestie ai danni delle suore. Mi ripromisi di annotare tutti quei gesti orrendi, per non dimenticarne nessuno. Gli abusi nel nostro mondo sono più che noti, ma i colpevoli vengono protetti e continuano ad agire nell’impunità».
Il processo
Il processo contro il vescovo Mulakkal, il primo esponente cattolico arrestato in India, è in corso in Kerala: per ottenerne l’arresto e il rinvio a giudizio, nel settembre del 2018, l’accusatrice, e le quattro consorelle che la affiancano, tra cui suor Lucy, hanno dovuto manifestare pubblicamente per mesi (Ansa, 3 dicembre).
La comunicazione del Nunzio
Suor Lucy, la più combattiva e la più presente sui media, è stata prima richiamata (con la sospensione di tutte le attività che svolgeva in parrocchia) e poi espulsa dalla case delle Clarisse francescane, l’ordine cui appartiene, insieme alle altre consorelle che avevano protestato con lei (Lettera Donna, 4 dicembre).
A quel punto suor Lucy ha fatto appello alla Pontificia Congregazione per le Chiese orientali contro il suo allontanamento.
Ma il Vaticano, scrive Adista (18 ottobre), attraverso una comunicazione consegnatale dal Nunzio apostolico, monsignor Giambattista Diquattro, nel mese di agosto ha confermato l’espulsione dalla congregazione «per aver assunto atteggiamenti ritenuti non conformi alle regole dell’ordine»: la pubblicazione di libri, brani musicali e della raccolta di denaro per la loro vendita; oltre all’acquisto e la guida di un’automobile utilizzata proprio per le manifestazioni pubbliche contro mons. Mulakkal.
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Botta e risposta
Secondo il Vaticano, scrive Asianews (18 ottobre), suor Lucy «non ha fornito spiegazioni soddisfacenti sul suo stile di vita in violazione delle norme della Fcc» che l’aveva ammonita con «giusti avvertimenti canonici».
«La maggior parte del comunicato è in una lingua che non comprendo. Aspetterò una lettera più chiara da parte delle superiore della congregazione con la comunicazione di eventuali scadenze per un secondo appello», ha dichiarato alla televisione indiana Ndtv suor Lucy.
Una querelle che sta interessando da mesi la stampa indiana e sta ledendo, non di poco, l’immagine della chiesa cattolica nel Kerala, lo Stato indiano con più cattolici.
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