Raimondo Bardelli, coraggioso sacerdote missionario nelle terre a rischio desertificazione della vita di fidanzati e sposi, ha condotto e conduce tuttora, con le sue opere scritte e le famiglie da lui formate, tante coppie nella bellezza autentica del matrimonio cristiano. Grazie alla mia amica Elisabetta ho incontrato sebbene in forma ancora iniziale il pensiero e il carisma di Padre Raimondo Bardelli (1937 – 2008). Nel suo L’ecologia dell’amore e del sesso, si incontra un pensiero robusto, coraggioso e intero sulla bellezza della sessualità umana nella sua forma più alta: quella cui si può accedere attraverso il matrimonio cristiano. Tutto ciò che confusamente e distrattamente abbiamo creduto essere una limitazione moralistica, nel suolo fertile del magistero della Chiesa acquista senso e diventa semplicemente il percorso tracciato per raggiungere e abitare un luogo di libertà e pienezza. Maestro e guida, per Padre Bardelli, è proprio San Giovanni Paolo II con la sua famosa ma non ancora ben conosciuta Teologia del Corpo.
L’amore umano è una cosa meravigliosa ma va educato e purificato perché possa davvero essere libero. Padre Bardelli in questo breve video fa innazitutto un’osservazione sulla povertà di consapevolezza anche tra tanti credenti su questo tema così vitale e decisivo non solo per la coppia ma per l’intera società. Come si fa a lasciare che l’introduzione alla sessualità sia in balia della pornografia più o meno implicita che il mondo ci rifila? Il matrimonio, dirà poco dopo, è sacramento importantissimo perché squisitamente eucaristico. Non possiamo lasciarlo al caso.
Il gesto dell’amplesso è vero gesto sacramentale, il sacramento si compie proprio in esso e ogni volta si riattualizza. Perché sia pieno deve essere autentico ed ecologico. Parentesi vagamente polemica, tutta mia: non è insolito, quasi grottesco, che si cerchi il prefisso bio su ogni articolo acquistato e si permetta di adulterare, intossicare, plastificare in tutti i modi l’atto sessuale umano? Sì, lo è. Peraltro, produrre strumenti per (illudersi di) aumentare il piacere, ridurre i concepimenti, credere di impedire la diffusione di malattie veneree, ha un costo in termini di inquinamento ambientale per nulla trascurabile. Chiusa la parentesi polemica, per ora.
Continua Padre Bardelli, un sacerdote che ha educato e salvato centinaia di coppie di fidanzati e di sposi (un vero maestro quindi e un generoso benefattore!), spiegandoci come prepararsi alla celebrazione e ri celebrazione del sacramento matrimoniale.
Per realizzare un sacramento serve una liturgia. Gli sposi sono ministri del loro sacramento. Tutti i sacramenti sono oggetto dei liturgisti, uno porta questo uno porta l’altro, ma solo del sacramento del matrimonio nessuno si interessa. La conclusione è questa: che il sacramento più grande, direi, perché sempre va inteso in relazione all’Eucarestia, solo questo è abbandonato a sé stesso (se fosse ancora vivo sarebbe tra quelli che ringraziano l’attenzione di Papa Francesco alla preparazione al matrimonio, Ndr). Con quali strade sappiamo cose riguardo la sessualità ? Per quella della scuola popolare della pornografia! più o meno diretta o indiretta. Allora bisogna scoprire la liturgia veramente autentica preparatoria all’atto che mostra come questa liturgia deve raggiungere il suo clumine nell’amplesso fisico e come deve essere assimilata.
Due condizioni sono necessarie, continua.
Primo: è un gesto d’amore, autentico, amore ecologicamente inteso. E, secondo, richiede da parte degli sposi prima dei fidanzati una conoscenza (cognitiva non pratica! per i fidanzati) di quello che è l’aspetto anatomico e fisiologico che viene implicato nel gesto; questa conoscenza deve essere continuamente rinnovata negli sposi. Sono gesti d’amore e non dovete mai dimenticarlo.
Vi rimando al breve video per gustarvi le parole del sacerdote e darvi il tempo guardare il vostro matrimonio con una luce rinnovata.
L’amplesso fisico tra gli sposi è la rinnovazione del Sacramento del Matrimonio e permette l’effusione dello Spirito di Dio in base all’apertura del cuore.
Chi ci pensa davvero? Eppure è così ed è tutto a nostra disposizione.
Ogni rapporto successivo al primo è una riattualizzazione del sacramento del matrimonio.
La condizione fondamentale perché questo gesto sia ricco di doni naturali e soprannaturali è che sia un atto di autentico amore. Gli sposi non devono essere spinti a cercarlo per egoismo o lussuria, ma per una necessità dettata dal cuore di donarsi e completarsi anche nella carne.
Va bene, pensiamo da credenti sinceri e volenterosi. Ma da dove si comincia? Dallo sguardo: è il primo senso che va guarito e purificato. Infatti a ben pensarci è proprio attraverso quello che viene inquinato il nostro cuore in ordine alla sessualità: la pornografia è proprio questo, nelle sue diverse forme.
Il frutto velenoso di un approccio pornografico è vedere l’altro come un corpo: cioè non vederlo! Ecco perché un altro grande educatore parlava della pornografia che davvero rende ciechi: elimina l’altro e disgrega anche me.
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In questo breve video, che raccoglie oltre al contributo parlato di padre Bardelli e alcune slide di testo per approfondire il tema. leggiamo una conclusione tragica e coerente che deriva da questo modo di guardare l’altro e il sesso: se l’altro smette di essere persona e si riduce a corpo come fonte per il piacere allora io mi unirò alle mie fantasie e non davvero allo sposo, alla sposa: è un vero e proprio adulterio, non è amore coniugale anche se sembra conservarne la forma.
Va bene, allora come ci si prepara? Qual’è la liturgia che ci introduce alla celebrazione continuamente rinnovata del nostro sacramento matrimoniale, come veri sacerdoti dell’amore?
Se bisogna purificarsi la cosa migliore da fare è chiedere il perdono del Padre, attraverso la Confessione.
Arrivare con il cuore aperto renderà questo gesto sacramentale bellissimo e ricco di grazia.
Per essere gesto di amore autentico deve essere intero: ecco perché gli anticoncezionali sono sempre una mortificazione e una riduzione del gesto e quindi della dignità delle persone. I metodi naturali invece mantengono sempre integro il gesto e sia l’uomo che la donna si sentono rispettati profondamente: il dono è intero, l’accoglienza è senza barriere. Quello che succede allude a ciò che avviene interiormente, quel che il corpo vive si comunica e diventa vero anche per le anime.
L’incontro sessuale non deve essere un gesto isolato e rubato ma il culmine di un continuo dialogo di amore tra i due. Occorre prepararlo e prepararci, con la tenerezza, il corteggiamento anche dopo tanti anni di matrimonio. Non significa sottrarre tempo ma moltiplicare la gioia: lo stesso piacere ne guadagnerà, senza stratagemmi acrobatici e trovare estreme.
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L’amplesso fisico tra gli sposi permette allo Spirito Santo di riversare i suoi doni nelle nostre vite. L’unione sessuale è capace di dare nuova vita e non solo al figlio, quando venga concepito, ma prima di tutto agli sposi.
Pioverà su di noi la grazia santificante, che è amore donato dallo Spirito Santo. E riceveremo nuova forza dall’alto per vivere la vita quotidiana. Non è esperienza così rara, se ci pensiamo. Dopo l’amplesso gli sposi sono davvero più forti, più uniti, più capaci di perdono, più uniti per i figli e di fronte alle sfide della vita familiare.
Questa, come altre catechesi, meditazioni e testimonianze, è l’ennesimo esaltante invito a rendersi conto della ricchezza che ci è stata data. Altro che sessuofobia nella Chiesa, altro che problema con la carnalità! I cattolici, per dirlo con Costanza Miriano, lo fanno meglio!
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