La storia del progetto di Louis Querbes e dei Chierici di San Viatore
Louis Querbes nacque a Lione il 21 agosto 1793 proprio durante il Terrore della rivoluzione francese. Venne battezzato clandestinamente, fu ministrante nella parrocchia di saint- Nizier di Lione dove a nove anni fece il voto perpetuo di castità. Venne ammesso nel seminario di Saint- Nizier all’età di dodici anni ed entrò nello stato ecclesiastico il 28 marzo 1807; proseguì gli studi teologici nel seminariodi Saint-irènèe di Lione e venne ordinato sacerdote il 17 dicembre del 1816. Venne ordinato sacerdote il 17 dicembre del 1816.
Sacerdote della diocesi di Lione, fu direttore del seminario diocesano e il 25 ottobre 1822 fu nominato parroco di Vourles (Rodano), una piccola parrocchia rurale dove rimase per tutta la sua vita: dal 1822 al 1859. Là, egli volle creare una Società i cui membri sosterrebbero i sacerdoti isolati come lui, per la catechesi ai fanciulli e la preparazione della liturgia. Questi catechisti laici sarebbero stati posti sotto il patrocinio di un Lettore della Chiesa di Lione del IV secolo, San Viatore, collaboratore del vescovo san Giusto e istruttore dei catecumeni presso la cattedrale di Lione. Questo sarà appunto l’Istituto dei Chierici di San Viatore il cui motto è: “Sinite parvulos venire ad me”.
Nata sulle rive del Rodano, la Congregazione si è sviluppata in Francia, in Canada, negli Stati Uniti, in Spagna, in Belgio, nel Cile, in Colombia, in Costa d’Avorio, ad Haiti, in Giappone, in Perù, a Taiwan, in Honduras, Burkina Faso, Belize, Bolivia e Taiwan.
La congregazione
Questo grazie all’intuizione dell’abate Querbes che intanto aveva trasformato la sua parrocchia in un modello.
Vourles era diventata una parrocchia modello. Chiesa ricostruita, presbiterio restaurato, scuole fiorenti, fervore (…). Le donne erano arruolate dalla Congregazione del Rosario, le ragazze nell’associazione delle Figlie di Maria. L’abate vi eresse anche l’Associazione dei santi Angeli nella cappella della sua chiesa. Nel regolamento che lasciò ai suoi religiosi, egli raccomandò loro di farsi propagatori di questa devozione agli spiriti celesti: “Vi affretterete nel far fiorire la congregazione dei santi Angeli o di procurarne l’erezione… I giorni di festa di Nostro Signore, della santa vergine, dei Santi Angeli, voi condurrete i vostri alunni a messa”…
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Educazione cristiana dei bambini
La prima cura di P. Querbes nominato parroco di Vourles era stata di provvedere all’educazione cristiana dei bambini, ed aveva iniziato con le bambine. E’ con esse che finì. La congregazione dei figli di Maria gli sembrò chiedere un complemento o piuttosto una preparazione, poiché essa non si rivolgeva che agli adulti. Questo pensiero, comunicato al suo collaboratore P. Favre ed alla superiora delle Suore sfociò in una Associazione dei santi Angeli.
Questa si dava per finalità “di mettere i giovani associati sotto la protezione dei Santi Angeli, di premunirli con ciò contro i pericoli che li attendono dopo la loro prima comunione, di assicurare la loro perseveranza nel bene preparandoli ad entrare nella congregazione dei figli di Maria, e di edificare le loro famiglie e la parrocchia con l’esempio della loro modestia e di una fedeltà scèrupolosa a tutti i doveri”.
“Tutto per Gesù….”
Essa proponeva loro come motto la bella formula: “Tutto per Gesù, tutto per Maria, in unione con i nostri Santi Angeli”, formula che dovevano aggiungere ogni giorno alla loro preghiera del mattino e della sera e recitare in apertura ed alla fine delle loro riunioni. Giovane vicario di Saint-Nizier, l’abate Querbes parlava sovente ai suoi alunni della guida dei Santi Angeli, loro modelli; non contento di aver dedicato ai Santi Angeli una cappella della sua chiesa, il vecchio parroco di Vourles volle mettere sotto la loro speciale protezione la parte più cara del suo gregge. Da ciò questa Associazione dei santi Angeli, ultimo atto importante del suo ministero parrocchiale, che porta, scritta con la sua mano, la data del 2 febbraio 1859. Morirà il primo settembre di quello stesso anno.
Padre Querbes ha lasciato numerosi scritti: tra questi un “ direttorio” cioè una regola per i suoi religiosi, ispirato alle costituzioni dei Dottrinari, dei Gesuiti e degli Agostiniani e alcuni testi di devozione e scolastici. Attualmente in molte parti del mondo i Chierici di san Viatore animano numerosi gruppi cattolici di devoti agli angeli.
“L’Angelo Custode”
I figli di P. Querbes si mostrarono fedeli alle sue raccomandazioni. Nel 1890, essa contava già più di 50.000 associati. P. Celestino Souques, nominato vicario generale dell’Istituto dei Chierici di San Viatore, stabilì una nuova Confraternita a Vourles, nella casa madre (1891) e la fece affiliare all’Arciconfraternita romana degli angeli custodi. Ben presto, egli la dotò di un bollettino, il legame necessario tra gli associati il cui titolo era ed è “L’ Angelo Custode”.
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La Provvidenza e angeli
Alcuni anni più tardi, nel 1896, la Direzione del bollettino si installava alle porte stesse di Lione, alla confluenza della Saona e del Rodano, a Oullins. Là essa stava in una bella vecchia casa del XVIII secolo, tutto a fianco del noviziato della Provincia. La confraternita era aumentata fino a più di 60.000 associati. La rivista contava già 8.000 abbonati. Poi vennero i giorni oscuri, la persecuzione religiosa (1903).
La rivistina L’Angelo Custode dovette interrompere la sua pubblicazione. Un processo le fu intentato. La Comunità vinse la causa, e grazie all’intervento di uno dei suoi più grandi amici – industriale e cattolico influente di Turcoing – la rivista potette ricomparire, installata a Parigi. Essa raggiunse il suo più alto punto di prosperità tra le due guerre; essa ebbe fino a 100.000 lettori.
1940 segna una caduta verticale. La Francia è divisa in due zone che non comunicano tra di loro, un gran numero di abbonati non possono più essere raggiunti, molti scompaiono. Poi sopraggiungono le difficoltà finanziarie, l’avara attribuzione della carta, le minacce di soppressione… gli Angeli, malgrado tutto, hanno custodito la loro opera!
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