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Un sacerdote che lotta “corpo a corpo” contro la droga

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Cecilia Zinicola - pubblicato il 27/11/19
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Padre Piedrabuena si preoccupa dei giovani “morti viventi” per colpa del consumo di sostanze che li rendono come zombiePadre Federico Piedrabuena è parroco della chiesa di San Pantaleone, nel quartiere San Nicolás di Buenos Aires, in Argentina, e da nove anni lotta per i valori dei ragazzi con l’obiettivo di allontanarli dalla droga. Pur convivendo con il pericolo, assicura che finché avrà la forza fisica e l’energia per farlo è disposto a “mettere il corpo” per portare un messaggio di speranza.

“La povertà influisce su tutti, e dove non arriva lo Stato e la sicurezza latita diventano presenti realtà che molte volte finiscono per togliere la vita ai più giovani. È un cammino che porta alla morte”. La droga che entra nel quartiere è di qualità così scarsa che dopo due anni rende idioti come zombie, portando quanti la consumano ad essere “morti viventi”.

Per il sacerdote l’aspetto spirituale ci parla della realtà più profonda dei cristiani, ma questa raggiunge la sua pienezza nel servizio al prossimo, per cui non si può offrire speranza senza presentare al contempo proposte concrete. “È difficile parlare di Dio senza un piatto di cibo davanti o un cappotto addosso”.

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Per questo, la sua missione ha un importante campo d’azione in attività che si svolgono durante la giornata: una casa in cui accoglie ogni giorno 300 ragazzi offrendo loro cibo, aiuto e assistenza scolastica, un club di calcio e hockey per adolescenti e un laboratorio professionale.

“Sappiamo che nei luoghi più poveri lo sport ha un ruolo fondamentale. In questo modo tiriamo via i ragazzi dalla strada, e questo significa tirarli via dalla droga. Un ragazzo che è nel club di calcio o una ragazza che gioca a hockey non sta per strada”.

La droga è un nemico forte che tenta. Di fronte al messaggio di non coinvolgercisi, molti ragazzi constatano che quello che i loro genitori guadagnano onestamente in un mese può essere raddoppiato con la droga in appena una settimana. Per questo la lotta contro la droga è in realtà “una lotta per i valori”.

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Padre Federico non è solo nella sua missione, perché collabora con club di calcio come il Racing e il dipartimento di responsabilità sociale per trasformare il quartiere. Ci sono anche imprese che si avvicinano con proposte lavorative e membri della comunità che lo aiutano.

Il sacerdote assicura che c’è tanta gente di buona volontà che nonostante le gravi difficoltà rimane salda nelle sue convinzioni. “Sento che è stato un cammino di tutti. Ci sono persone con un cuore enorme con la voglia di andare avanti. Mi colpiscono sempre la forza e la capacità della gente che ha tanta fede”.

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