Gesù ci aspetta in un tempio che non è fatto di mura. Gesù ci aspetta nel suo abbraccio, ogni volta che decidiamo di abbandonare la logica del mondo, quella che conta le cose, per dargli l’unica cosa che cerca: noi stessi. In quell’abbraccio colma il nostro vuoto, la nostra miseria e, come per la vedova, ci vede davvero.Tutto il resto è solo forma, apparenza, superfluo per mettere a tacere la nostra coscienza.In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».
Luca 21,1-4
“Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro”.
Prima che il Vangelo ci doni un contenuto, ci regala sempre un modo, un atteggiamento di Gesù. oggi è la volta della Sua capacità di osservazione. Gesù è attento a ciò che gli capita intorno: guarda, osservare, intuisce, deduce, legge i cuori. La sua predicazione non è mai in astratto ma è sempre a partire dalla sua capacità estrema di osservazione della realtà. Per questo quando parla alle donne fa esempi di lievito e farina, quando parla lungo il lago fa esempi di reti e pesci, quando è nell’entroterra parla di grano, vino, senape. Ci sarebbe molto da imparare da questo modo che Gesù ha di predicare perché non vuole donare a chi lo ascolta delle idee astratte, ma vuole mostrare come tutto il reale, quello più quotidiano e normale è pieno di saggezza e verità. Il Vangelo di oggi ci regala però anche la descrizione della carità di una povera vedova:
“Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere»”
Il gesto di questa donna colpisce profondamente Gesù che la segnala come l’esempio più alto di che cosa significa offrire. Infatti noi siamo abituati a concentrare la nostra vita sempre sulla quantità delle cose, delle esperienze, dei possessi, delle vittorie, dei fallimenti, eppure Gesù ci dice che quando qualcuno offre qualcosa al Signore non importa cosa sia, se due soldi, una sofferenza, una rinuncia, un digiuno, un pellegrinaggio, una mortificazione, perché ciò che conta è se quello che stiamo dando fa parte del nostro essenziale o del nostro superfluo. Se fa parte del nostro essenziale allora quello che stiamo offrendo è noi stessi, se fa parte del nostro superfluo quello che stiamo offrendo è solo forma, apparenza, sovrastruttura, di più, e molto spesso è dato per sentirci a posto con la coscienza e non perché ne abbiamo capito davvero il valore.
#dalvangelodioggi
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