Voglio proprio vederla, mia moglie, quel giorno! Quando si accorgerà che aveva ragione Franco Battiato e anche Maria Simma: davanti a Dio non ci servirà l’inglese perché ci capiremo al volo. Niente è più attuale di una cosa eterna #9 – Giuseppe Signorin
“Il giorno della fine non ti servirà l’inglese” cantava Franco Battiato in una delle sue canzoni più belle, Il re del mondo. E in effetti sarà proprio così: con Dio ci capiremo al volo, avremo una conoscenza così profonda di quella che è la verità su di noi e su quello che è stata la nostra vita, che, stando alla mistica Maria Simma, in Purgatorio (se sarà quella la nostra destinazione) ci vorremo andare in pratica noi, consci della nostra necessità di purificazione. Sia che sapremo l’inglese, sia che non lo sapremo, avremo una luce tale su di noi e sulla nostra storia, da sapere esattamente in che direzione muoverci e perché. Lo desidereremo noi, il Purgatorio, per prepararci all’incontro con Dio. Questo è quanto dice la discussa (da alcuni) Maria Simma, che personalmente ha risvegliato in me un certo interesse e un certo ardore nella preghiera per quel che riguarda i nostri fratelli defunti, soprattutto in questo mense di novembre, a loro dedicato, e quindi non sto a sindacare se qualsiasi cosa lei abbia detto sia perfettamente conforme alla dottrina. Quel tipo di discernimento spetterà alla Chiesa, con i suoi tempi e la giusta prudenza. Sulle rivelazioni private ci sta bene sempre una buona dose di cautela, sono fenomeni complessi che vanno affrontati con attenzione e rispetto.
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Però ecco, visto che da anni vengo bullizzato dalla mia mogliettina a causa del mio presunto scarso inglese – che io volutamente fingo di non sapere per umiltà, ma lei davvero si è convinta che io non sappia distinguere “table“ da “cat” – il verso della canzone di Battiato, “Il giorno della fine non ti servirà l’inglese”, mi solleva ogni volta che lo ascolto. E lo trovo vero: Battiato ha idee diversissime dalle mie su quello che capiterà il giorno della fine, credendo lui nella reincarnazione e io nei “Novissimi” (le cose ultime, stando all’insegnamento dell’escatologia cristiana: morte, giudizio, Inferno, Paradiso), ma sul fatto che non ci servirà l’inglese, siamo perfettamente d’accordo sia io che lui che Maria Simma. (Fra parentesi, chiedo preghiere per il buon vecchio Franco che a quanto pare è molto malato).
Rimanendo su questa patologia tutta contemporanea dell’inglese… forse qualcuno di voi l’avrà intuito: nonostante abbia dato un tale nome alla band “Mienmiuaif” – una storpiatura di “me and my wife” – e mi vanti spesso di non comprendere e tanto meno saper pronuciare il perverso idioma utilizzato oltremanica, in realtà lo mastico meglio di una Big Babol. Ma il giorno della fine mia moglie finalmente scoprirà la verità. Chiedo a Dio di poter vedere la sua espressione in quel preciso istante. L’emoticon “wow” con la faccetta a bocca aperta di cui abuso sui social sarà niente in confronto. Stupore puro. “Pure stupor”.
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL BLOG MIENMIUAIF-MIA MOGLIE ED IO