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Femministe attaccano la cattedrale mentre la Chiesa dava rifugio alle donne

CATHEDRAL
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Esteban Pittaro - pubblicato il 02/11/19
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L’atteggiamento coraggioso dei poliziotti (soprattutto donne) ha evitato danni alla cattedrale di La Plata (Argentina)Com’è abituale in ogni Incontro Nazionale delle Donne d’Argentina, un gruppo di partecipanti si è separato dalla manifestazione centrale del vertice femminista per attaccare la cattedrale. Lo ha fatto durante il giorno con una marcia, la sera cercando un’aggressione più diretta con fuoco e artefatti contundenti.

Il coraggioso atteggiamento dei poliziotti, perlopiù donne, in particolare durante la notte, quando un gruppo molto esiguo è rimasto e ha incendiato alcuni bastoni per gettare artefatti incendiari, ha evitato danni alla cattedrale di La Plata, uno dei templi più belli e imponenti del Sudamerica.

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L’attacco alla Chiesa, in cui le manifestanti si mostrano a petto nudo, ha visto insulti con calunnie nei confronti della Chiesa cattolica e alcune delle sue istituzioni, chiedendo anche la legalizzazione dell’aborto e l’eliminazione di qualsiasi sostegno statale alle entità cattoliche. Le stesse richieste sono state espresse nella marcia centrale, anche se senza “belligeranza” fisica come davanti alla cattedrale.

Per evitare incidenti che mettessero a rischio la vita dei fedeli, per il fine settimana l’arcivescovado aveva previsto la sospensione delle Messe nei templi più emblematici. L’arcivescovo Víctor Fernández aveva chiesto ai cattolici di evitare qualsiasi forma di aggressione verbale e ogni iniziativa che “finisse per essere provocatoria”.

Per i suoi commenti, sono stati dipinti dei murales contro l’arcivescovo su un edificio vicino alla cattedrale e ci sono state critiche sulle reti sociali, a molte delle quali il presule ha risposto dal suo account personale.

L’atteggiamento delle manifestanti di fronte alla cattedrale ha contrastato con quella della Chiesa locale, che ha accolto le poliziotte giunte per l’evento. La situazione è stata particolarmente critica per via della pioggia e della grandine che si sono abbattute per tutto il fine settimana, visto che non erano stati previsti spazi da utilizzare come alloggi. Le comunità parrocchiali hanno accompagnato le poliziotte, e anche il convento delle Carmelitane le ha accolte salvandole dall’inclemenza del tempo.

POLICE

Gentileza

Le offese ai templi cattolici non fanno parte dell’agenda ufficiale dell’incontro, e anche il percorso della marcia ha evitato la cattedrale. Il programma contempla laboratori e interventi sempre su tematiche femministe, a cui partecipano decine di migliaia di persone e che si svolgono in un clima pacifico.

Formalmente sono invitate tutte le donne, e per molto tempo ci sono stati gruppi che hanno cercato di esprimere dissenso contro l’atteggiamento ufficiale identificato sempre con postulati dell’ideologia di genere.

 

In questa edizione, c’è stata una manifestazione di intolleranza nei confronti di un mezzo di comunicazione che copriva l’evento, la tv cavo TN. Per minacce sul camion mobile e vernice sulla lente della telecamera, il canale di notizie non ha potuto coprire la marcia di chiusura, anche se la giornalista si mostrava entusiasta di riprendere una marcia che definiva storica e con le cui rivendicazioni si identificava pienamente. Per quanto sia evidente che questo tipo di violenza proviene da gruppi minoritari rispetto a quelli che hanno convocato l’incontro, ci sono sempre.

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ENM

Facebook-34 ENM – La Plata 2019

Potrebbe trattarsi dell’ultimo Incontro Nazionale delle Donne, visto che le attività si rivolgono più a collettività che non si identificano come tali. In questo senso, si è detto che si potrebbe trovare un nuovo titolo per l’evento: “Incontro Plurinazionale di Donne, Lesbiche, Travestiti, Trans, Bisessuali e Non Binari”.

Probabilmente, però, continuerà l’atteggiamento di quel gruppo tra le partecipanti che anno dopo anno assistono all’incontro e trovano il tempo di attaccare il tempio locale, cosa decisamente superflua per la convivenza democratica.

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