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Da dove viene tanto odio?

BARCELONA
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Carlos Padilla - pubblicato il 01/11/19
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Si aspettava l’amore ma ha trovato solo disprezzo e violenza. L’ira sgorga dal cuore feritoChi decide cos’è bene e cos’è male? La maggioranza? Chi ha il potere e i mezzi di comunicazione? Ci sono verità assolute che valgono per tutti e sempre? O è tutto relativo e vale tutto? Chi decide ciò che è simpatico e ciò che non lo è? Chi detta la moda da seguire, le abitudini da assumere come mie?

Chi seguo, chi è il mio modello, chi è il mio leader? Quali strade voglio percorrere? Quali verità amo con tutte le mie forze, come rocce inamovibili? Ho principi solidi ancorati nell’anima o tutto dipende dal colore con cui guardo le cose?

Sono domande che restano sospese nell’aria in attesa di una risposta. Chi me la fornisce?

Mi commuove la violenza sproporzionata. Le grida, gli atti vandalici, i gesti di odio e rabbia. Come nasce l’odio nello sguardo?

Nessuno nasce odiando. Direi piuttosto che gli uomini nascono con una predisposizione naturale per l’amore. Baciano e cercano i baci della madre. Vogliono essere amati.

L’aspetto negativo è quando anziché i baci ricevono violenza. Anziché amore ricevono odio e disprezzo. Anziché comprensione indifferenza. Anziché pace ira. E l’amore atteso diventa vuoto.

L’anima amata che ha sofferto l’abbandono cerca colpevoli. Chi sono i colpevoli delle mie ferite? Nell’anima c’è sempre qualcuno da perdonare.

Mi hanno ferito anche senza volerlo. Senza che io stesso lo sapessi. Ma poi noto il dolore della ferita e nella mia anima nasce l’odio.

Cosa faccio con l’odio che provo? Come riesco a trasformarlo in amore? Posso aspettare che si raffreddi. E vive in me un odio freddo che grida vendetta.

O posso scegliere l’altra strada e perdonare. Chiedo a Dio di insegnarmi ad amare non essendo stato amato dai miei, da quelli che volevo che mi amassero.

In cambio ho ricevuto disprezzo, odio, indifferenza. E la mia anima si è riempita di una rabbia contenuta disposta a scoppiare. Soprattutto quando vedo che le cose non vanno bene.

La disuguaglianza sociale, la discriminazione, l’ingiustizia, l’indifferenza di fronte al povero che chiede l’elemosina davanti alla mia porta, a quelli che non hanno una casa, quelli che non possono accedere a servizi sanitari che salvino loro la vita in caso di malattia, quelli che non hanno tempo né denaro per riposare, per viaggiare…

La mia indifferenza di fronte alla disuguaglianza aggrava il risentimento, e mi chiedo sorpreso da dove venga tanto odio. È nato molto lentamente, sotto la pelle, senza che me ne rendessi conto. Come quel seme che avvelena l’anima.

Il protagonista di un film diceva: “Spero solo che la mia morte abbia più senso della mia vita”. E lo diceva dopo aver condotto una vita miserabile, senza un unico momento di felicità, come confessa lui stesso.

Ho fatto eccezioni di persone. Ho guardato con disprezzo chi non ha nulla, chi mendica, chi ruba. E l’odio si è accumulato nel suo petto. Aspettando una scintilla che incendi il mondo con la sua ira, con la sua rabbia contenuta.

Come non me ne sono reso conto prima?, mi chiedo mentre con la mia passività lascio che aumentino la disuguaglianza, le differenze, l’ingiustizia.

Chi stabilisce ciò che è giusto e ciò che non lo è? Guardo Dio commosso. Quanto odio grida con rabbia intorno a me! Sento la parola di Dio:

“Il Signore è giudice e non v’è presso di lui preferenza di persone. Non è parziale con nessuno contro il povero, anzi ascolta proprio la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue
guance e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare? Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza, la sua preghiera giungerà fino alle nubi. La preghiera dell’umile penetra le nubi, finché non sia arrivata, non si contenta; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto, rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l’equità. Il Signore non tarderà”.

La giustizia di Dio non tarderà. Io credo nel potere di Dio di decidere ciò che è bene e ciò che è male. Ciò che è vero, giusto e buono. Ciò che viene dall’amore.

Ci sono tante cose che devo cambiare nella mia vita perché cambi il mondo… Credo nelle verità che si mantengono nel tempo e per tutti. Quella verità che viene da Dio che mi ha creato per l’amore, non per l’odio. Per la comunione, non per la divisione. Per la misericordia, non per il disprezzo.

L’ira sgorga dal cuore che è stato ferito. E Gesù vuole che io cambi questo mondo. Che anziché ferire guarisca. Che anziché guerra porti la pace ai cuori che odiano.

Che metta giustizia nell’ingiustizia. E riflette con la mia vita un mondo nuovo, un amore profondo, una vita vera in cui tutto può essere diverso.

Posso cambiare questo mondo malato cambiando prima il mio cuore malato. Volgo lo sguardo a Dio e lo supplico di avere misericordia di me. Perché non l’ho visto prima. Perché ho vissuto come se l’ingiustizia intorno a me non esistesse. Ma esiste.

E poi mi sorprende la violenza e mi indigno contro coloro che la promuovono, o la canalizzano sotto il nome di una giusta causa. E mi fa pena tanto dolore provocato dall’odio. È vero.

Ma forse non me ne sono reso conto prima. Ho fatto differenze tra le persone. Non ho trattato tutti allo stesso modo. Sono passato davanti a chi soffre senza fermarmi. Ho reso più profonda la breccia dell’ingiustizia.

Non ho soccorso l’infermo, chi era solo, il debole. Non ho risposto con bontà a chi richiedeva un minuto del mio tempo. Non sono stato giusto nel mio modo di trattare le persone.

Ho approfittato del mio potere abusandone. Mi sorprende la violenza? Le cause sono più profonde. Ho bisogno di cambiare io perché cambi il mondo. Ho bisogno di essere io segno della misericordia perché molti accarezzino la misericordia.

Credo che ci siano un bene e un male. Credo che ci siano cose giuste e altre ingiuste. Credo che il bene sia più forte del male. E che l’amore vince l’odio. Credo nella comunione e nella pace. E credo che Dio possa cambiarmi per cambiare questo mondo che ha bisogno del suo amore.

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