di padre Juan Carlos Vásconez
Pregare è tipico dell’uomo. Tutte le culture hanno un modo per parlare con Dio. L’Antico Testamento ha preparato la venuta di Cristo, e Dio ha voluto che molti giusti pregassero insistentemente prima dell’Incarnazione del Verbo. Solo Cristo, però, ha portato a compimento la vera preghiera dell’uomo. Gesù ci ha dato l’esempio e ci insegna a pregare trasformando la preghiera in un dialogo filiale. Fino alla fine dei tempi, la Chiesa dovrà continuare questa preghiera di Cristo.
Nella nostra vita cristiana, la preghiera è fondamentale: pregare, uniti a Gesù Cristo, che ci ha detto: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato” (Giovannni 15, 7).
Pregare: è questa la via. Ci incoraggiava San Josemaría: “Cos’hanno fatto i santi? Non credo che ci sia un unico santo senza preghiera, né uno solo sugli altari che non sia stato un’anima di preghiera”. La preghiera è il fondamento di qualsiasi opera soprannaturale, per questo è anche un elemento fondamentale del nostro progetto di vita spirituale.
3 modi speciali di vivere la preghiera
La tradizione cristiana ha conservato tre modi principali di esprimere e vivere la preghiera: la preghiera vocale, la meditazione e la preghiera contemplativa. Il loro tratto comune è il raccoglimento del cuore.
La prima forma è la preghiera vocale: “’Signore, insegnaci a pregare’… Ed egli disse loro: ‘Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome…’”.
C’è poi la meditazione, una riflessione orante per approfondire la nostra fede, convertire il cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. Ciò significa che per seguire Cristo dobbiamo diventare anime di preghiera, e per questo dobbiamo dedicare del tempo ogni giorno alla preghiera mentale, con un tempo e un orario fissi.
Dice San Josemaría: “Meditare è considerare, contemplare che Dio è tuo Padre, e tu sei suo figlio, bisognoso di aiuto; e poi rendergli grazie per quello che ti ha già concesso e per tutto quello che ti darà” (Surco, 661).
Se coltiviamo con costanza la preghiera mentale, si formerà nel cuore una fonte da cui sgorgherà spontaneamente l’acqua tra le occupazioni quotidiane: “La preghiera contemplativa, uno sguardo semplice a Dio nel silenzio e nell’amore”.
Come realizzare la preghiera mentale?
Ciascuno ha il proprio modo di pregare; come il modo di parlare, ha sempre caratteristiche proprie. “Non sapete pregare? Mettetevi alla presenza di Dio, e appena inizierete a dire ‘Signore, non so pregare’ siate sicuri che avrete iniziato a farlo” (Camino, 90).
Ecco qualche suggerimento che vi aiuterà a realizzarla meglio:
1. Scegliete un buon posto: meglio di fronte al Santissimo, ma va bene anche la propria stanza, ricordando ciò che si legge nel Vangelo di Matteo: “Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
2. Tempo fisso: si può iniziare con cinque minuti, ma bisogna crescere. L’ideale è arrivare a 30 minuti al mattino e 30 la sera.
3. Cercate di farlo tutti i giorni. La costanza quotidiana è fondamentale.
Questo articolo fa parte della serie 10 Min con Jesús América Latina. Per consultare altro materiale sulla serie si può seguire l’iniziativa su Instagram o Facebook.