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Un missionario spagnolo di 102 anni rivela il segreto della sua longevità

ANDRES DIAZ DE RABAGO
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Dolors Massot - pubblicato il 22/10/19
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Padre Rábago, medico gesuita, vive da più di 50 anni a Taiwan e continua a visitare i malati, conservando la gioia e la fede in modo palpabileAndrés Díaz de Rábago è il missionario spagnolo più longevo, con i suoi 102 anni. La sua età è già di per sé sorprendente, ma colpisce ancor di più il fatto di sapere che è ancora attivo. Vive e svolge il suo ministero a Taiwan, dov’è giunto più di 50 anni fa.

Ha esercitato il suo ministero come sacerdote gesuita missionario in Cina, dov’è arrivato nel 1947, ma se n’è dovuto andare nel 1952 perché il regime comunista non permetteva il suo operato. È andato allora nelle Filippine e a Timor, e quindi a Taiwan. L’Asia è stata e continua ad essere la sua casa.

ANDRES DIAZ DE RABAGO

Foto cortesía de la Comunidad Hispana Católica en Taiwan

Padre Rábago scherza sulla sua età, affermando che non è una questione di avere una salute buona o cattiva – “Ho una salute anormale”, dice – e rende grazie a Dio perché può ancora far visita ai malati, tra cui altri missionari. Gli ospedali sono un territorio a lui ben noto, e in cui è medico di corpi e anime.

“Amare e servire in tutto”

Vista la sua età è quasi sempre accompagnato da un’altra persona, ma afferma: “Anche se gli anni passano, l’obiettivo è sempre lo stesso: ‘Amare e servire in tutto’. Questo si può fare in qualsiasi momento e in ogni circostanza”, ha dichiarato in un’intervista recente al quotidiano ABC.

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Il suo segreto

Qual è il segreto per arrivare a 102 anni con la sua allegria e la sua fede? Il missionario risponde: “Credo di accettare la volontà di Dio in ogni momento, e questo è quello che mi ha dato questa vita che conduco. Non c’è alcun segreto. Quello che dobbiamo cercare come persone e come cristiani è dare la vita agli altri. Gesù è venuto per servire, non per essere servito. Bisogna preoccuparsi degli altri, di rendere felici gli altri. È questo il segreto della felicità. Ed è proprio quello che non facciamo”.

Per il missionario, la vita non è stata certo un letto di rose. La prima esperienza forte l’ha avuta in Cina, quando studiava Teologia a Shanghai e assisteva all’aumento della persecuzione nei confronti dei cattolici. È arrivato un momento in cui la situazione era insostenibile, ma il vescovo e i superiori hanno deciso che quel gruppo di studenti sarebbe stato ordinato. Il futuro era nelle mani di Dio. Pochi giorni dopo hanno lasciato la Cina. “Sono stato l’ultimo sacerdote straniero ordinato in Cina dopo il comunismo”, ha spiegato. “È stato crudele perché era un addio, e stupendo perché venivamo ordinati”.

ANDRES DIAZ DE RABAGO

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“Rifarei il missionario”

Il buonumore fa parte della vita di padre Rábago, che non ha dubbi su quale sarebbe la sua decisione se oggi potesse tornare a scegliere il proprio cammino di vita: “Se dovessi scegliere di nuovo farei sempre il missionario, a occhi chiusi”.

“Credo che noi cattolici di oggi dobbiamo guardare al futuro con ottimismo e fare buon viso a cattivo gioco. È difficile, ma dobbiamo essere come Gesù, che è stato il più ottimista del mondo, ma dicendo verità quando andavano dette. È una cosa che dobbiamo predicare di più, senza lasciarci trascinare dal pessimismo che ci circonda. Gesù ci ha dato una speranza”.

ANDRES DIAZ DE RABAGO

Cortesia

Essere missionari dove siamo

Padre Rábago rivolge poi un appello pratico a tutti i cristiani, per il solo fatto di essere battezzati: “Una delle cose che dobbiamo instillare di più è che dobbiamo essere missionari nel luogo in cui ci troviamo. Non aspettare di andare un giorno in Cina. Per la maggior parte della gente è impossibile. Bisogna cominciare da qui”.

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