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Come giustificano le stimmate gli psicologi e i medici razionalisti?

FRANCIS HOULE HANDS
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 18/10/19
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Sostengono che siano frutto dell’immaginazione. Ecco le loro tesi (che sono tutt’altro che convincenti)

Quali sono le teorie di chi pensa che i fenomeni di stimmatizzazione non siano frutto di un’esperienza mistica? Risponde a questo interessante tema in Le anime vittima – I veggenti stigmatizzati” (edizioni Ancilla) Don Marcello Stanzione.

Lo studioso ha dapprima riportato le teorie di autorevoli psicologi, psichiatri e neurologi, in relazione alle stimmate, e poi ha spiegato perché questo loro razionalismo non sia credibile.

La teoria di Padre Gemelli

Le moderne teorie eziologiche hanno indagato il fenomeno stimmatico per indicare la causa della malattia e il meccanismo con cui essa opera, attribuendosi un merito: sconfiggere il fanatismo religioso. Così, il desiderio disordinato di alcuni asceti per la sofferenza o la manìa religiosa di volersi ferire, hanno costituito un motivo di spiegazione del fenomeno stimmatico. A tale teoria è da ricondurre il giudizio di Padre Agostino Gemelli secondo il quale l’unico stimmatizzato è stato San Francesco d’Assisi.

Questa asserzione fu causa di dissenso da parte di esperti in materia, i quali ritennero giudicare tale valutazione “né esatta né prudente”.

PADRE PIO,MASS

Fair Use

La nevrosi isterica secondo Charcot

Altra teoria è quella della nevrosi isterica. Secondo Jean-Martin Charcot, i miracoli, le estasi, le visioni e le stimmate erano causati da fattori isterici o patologici.

L’obiezione a questa tesi è che per suggestione non sono state mai prodotte stimmate. Successivamente, Joseph Babinski riconosceva che mancava la dimostrazione dell’esistenza di una relazione tra isteria e disturbi cutanei e, qualora se ne ravvisava l’esistenza, essa poteva dipendere o da simulazione o da affezione organica diagnosticata con ritardo. Il neurologo francese Jean Lhermitte riteneva che le stimmate fossero un fenomeno che si verifica negli isterici a causa di uno squilibrio vascolare o di un’emopatia.



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Manifestazione patologica

Secondo le teorie psicologiche, le stimmate rappresenterebbero un’esteriorizzazione di una rappresentazione mentale, che abbia una certa forza da potersi oggettivare in una manifestazione patologica. E la Passione di Cristo misticamente vissuta ed interiorizzata appare per i fautori di questa provvista di tali caratteristiche.

Somatizzazione di stress psicologico

Addirittura alcuni studiosi, Jules Tinel in particolare, hanno provato a ricostruire un nesso fisiopatologico, che collegasse il fenomeno psichico all’evento patologico. In altri termini, si tratterebbe di un fenomeno di somatizzazione di uno stress psicologico molto intenso, come l’estasi mistica, nell’ambito di un meccanismo simile a quelli verificatisi per altre patologie (come l’iper- tensione e l’ulcera peptica patologica) per il cui determinismo è riconosciuto l’intervento di qualche stress ambientale.

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Youtube – TeleMiaTv

Le stimmate sul corpo di Natuzza

La principale obiezione a questa teoria è rappresentata dal fatto che, mentre le manifestazioni organiche di uno stress psicologico nell’ambito delle patologie menzionate (ulcera e ipertensione) sono assolutamente aspecifiche e non indicative del substrato psico-emotivo che le ha determinate, le stimmate sono una manifestazione organica riconducibile ad una condizione psicologica ben definita: l’estasi mistica.


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I “venerdì” di Maury

Di grande rilievo è la posizione assunta dal dott. Antoine Imbert-Gourbeyre, che nella sua opera Les Stigmatisées riporta il pensiero del razionalista Alfred Maury. Questi, nell’esaminare i mistici stimmatizzati, si esprime con grande orgoglio e disprezzo e li definisce neurolabili soggetti ad iperemotività; per lui, quindi, le stimmate rappresentano il sintomo somatico di una condizione psichica. Nell’opinione di questo autore, la sua convinzione troverebbe conferma dal fatto che le stimmate compaiono più frequentemente nei soggetti femminili, di per sé maggiormente predisposti a manifestazioni neurotiche.

I rapimenti estatici sono favoriti dalle letture, dalle conversazioni, dall’esempio di vita dei santi, dalla contemplazione religiosa e, laddove l’elemento morale predomina sul fisico, le scene dolorose della Passione di Cristo possono causare dei fenomeni congestizi a carattere occasionale o acuto, localizzati nelle mani, nei piedi e nel costato. Pertanto, il Maury è dell’opinione che la produzione di questa fuoriuscita di sangue dai vasi sanguiferi, per il fatto che proviene da persone affette da gravi disturbi di innervazione, da ipocondria o isteria, è destinata a ripetersi ogni venerdì, quando il mistico concentra volontariamente la sua attenzione sulle scene della Passione.

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Rosino | CC BY-SA 2.0

L’autore non manca di far notare che solo alla Chiesa spetta di esprimersi autorevolmente in materia di fatti soprannaturali.

L’aver riconosciuto solo un numero limitato di casi, esigendo per essi prove certe: moralità del soggetto e frutti evangelici (cfr. Mt 7,169), libera la Chiesa da ogni accusa di parzialità.



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I punti deboli di queste teorie

Per contro, l’analisi razionalista, nel focalizzare la sua attenzione sull’immaginazione, è inaffidabile, in quanto non risulta allo stato attuale che qualcuno possa provocarsi piaghe a suo piacimento.

Anzi, nessuno degli psicologi suddetti ha mai provato a concentrare la sua psiche (o quella di una “cavia”), affinché si produca una manifestazione stimmatica periodica e dimostrare, così, la bontà della propria teoria.

Si oppongono alla suddetta teoria dell’immaginazione una serie di obiezioni:

– assenza di mistici stimmatizzati nei primi secoli della Chiesa nonostante i primi cristiani avessero una fede ardente e un gran numero di martiri;

– assenza di soggetti mistici stimmatizzati durante il periodo di esaltazione religiosa dell’anno mille e tra i flagellanti del Medio Evo;

– assenza tra i soldati al fronte, delle due guerre mondiali, di ferite prodotte da un’immaginazione parossistica, per un proiettile che li aveva sfiorati o per un desiderio di non cicatrizzazione delle ferite allo scopo di non ritornare sul campo di battaglia, anzi fu dimostrato che le guarigioni tardive erano dolose10;

– assenza di soggetti mistici stimmatizzati tra i protestanti che pur credono in Cristo.

Inoltre, contro la teoria razionalista c’è il fatto che l’analisi della critica storica ha verificato come i soggetti stimmatizzati furono sorpresi, spaventati per un tale prodigioso evento, anzi scongiurarono Dio di liberarli non dal dolore ma da quanto era visibile agli altri.


MARIA BOLOGNESI
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