“Entrambi avevano l’odore delle pecore. Quello di Assisi ammansiva i lupi. Quello di Buenos Aires sta avendo difficoltà ad ammansire qualche cattolico irritato dalle sue riforme”In questo inizio di ottobre in cui celebriamo la festa di San Francesco d’Assisi e vediamo Papa Francesco nel pieno di una guerra di narrative ideologiche sul papato e sulla Chiesa, padre Zezinho ha condiviso sulla sua pagina Facebook questo commento sui due Francesco:
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I due Francesco: quello di Assisi e quello di Buenos Aires
Uno di loro è del XIII secolo ed è venerato come il santo Poverello pur essendo nato ricco. È stato un leader di giovani.
In meno di un secolo, i suoi seguaci, monaci, monache, frati minori, laici e coppie avevano optato per la povertà e la mitezza, ed erano arrivati ad essere quasi un milione in tutta l’Europa. Francesco d’Assisi si era convertito alla pace, alla mitezza e al dialogo a favore della vita a 26 anni ed è morto 16 anni dopo! È rispettato da tutte le religioni per l’eredità che ha lasciato 800 anni fa.
L’altro si chiamava Jorge Bergoglio, aveva un solo polmone, è ancora vivo ed è l’attuale Papa dei cattolici.
Sta scuotendo la Chiesa del XXI secolo ed è rispettato dal mondo intero, tranne che dal meno dello 0,1% di cattolici che sostengono di rappresentarne il 10% e non pensano che rappresenti il dialogo, la pace, la mitezza e la rettitudine di San Francesco d’Assisi.
Ma anche altri Francesco (Saverio, di Sales), anch’essi canonizzati, che hanno imitato San Francesco d’Assisi, non sono stati sempre riconosciuti mentre erano in vita.
I due Francesco hanno optato per il distacco, per il dialogo in vista della soluzione dei conflitti, per la disciplina nella Chiesa, per il ritorno a costumi più semplici, per la condivisione a favore dei poveri, per il mescolarsi al popolo; per la testimonianza personale e le prediche che il popolo semplice è in grado di comprendere. Entrambi avevano l’odore delle pecore. Quello di Assisi ammansiva i lupi. Quello di Buenos Aires sta avendo difficoltà ad ammansire qualche cattolico irritato dalle sue riforme.
San Francesco d’Assisi è stato deposto dalla leadership nell’ordine che egli stesso aveva fondato, ma chi lo ha deposto ha finito per lasciare l’ordine ed è ricordato solo dai libri di storia.
Papa Francesco affronta una dura opposizione da parte di alcuni microgruppi ben organizzati, che non potendo annullare i suoi cambiamenti lavorano già per la sua successione.
Lo Spirito Santo può sorprenderli con un successore ancor più disposto a dare maggior respiro alla Chiesa di Papa Francesco che ha un unico polmone. La nostra Chiesa sa respirando meglio con gli ultimi 9 Papi che ci hanno guidati.
Chi vivrà vedrà. Quei ragazzi e quelle ragazze del XIII secolo che hanno scosso la Chiesa della loro epoca ci hanno dato milioni di giovani semplici, pacifisti e preoccupati di aiutare i più poveri. Alcuni sono diventati vescovi, cardinali, Papi, imprenditori e politici di successo. E hanno vissuto la semplicità di Francesco e di Chiara.
Immagino che il Francesco di Buenos Aires e di Roma verrà imitato. Vivrà un riassunto degli ottimi Papi che abbiamo avuto!
Il ritorno al passato? Non avverrà! Custodiremo ciò che c’è stato di buono e ci addentreremo in acque più profonde. Senza paura del domani! Siamo la Chiesa cattolica. Gli storici lo sanno, e lo sanno anche i cattolici che hanno studiato la nostra storia!