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È stato San Benedetto a inventare il riposino pomeridiano?

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Philip Kosloski - pubblicato il 09/10/19
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Il riposino pomeridiano è popolare in molti Paesi, soprattutto dell’area mediterranea, e consiste in una pausa dal lavoro dopo il pranzo per fare un sonnellino prima di tornare ai propri doveri quotidiani.

È interessante che la parola che nel mondo ispanofono indica questo riposino, “siesta”, derivi dal latino e indichi l’ora sesta della giornata, in genere verso mezzogiorno. Ci si riferisce in questo modo anche alla preghiera di mezzogiorno dei monaci, che interrompono le loro attività per pregare a metà giornata.

Questa tradizione di preghiera e di sonno verso l’ora di pranzo può essere fatta risalire a San Benedetto da Norcia, monaco del VI secolo che ha rivoluzionato il monachesimo cristiano. Nella sua Regola, il santo scriveva della necessità che i monaci riposassero dopo la preghiera di mezzogiorno e il pranzo:

“Dopo l’ufficio di Sesta e il pranzo, quando si alzano da tavola, riposino nei rispettivi letti in assoluto silenzio e, se eventualmente qualcuno volesse leggere per proprio conto, lo faccia in modo da non disturbare gli altri”.

Si crede che il sonnellino fosse un elemento fondamentale della vita greco-romana, ma solo con San Benedetto è stato “codificato” come parte ufficiale di una “regola”.

Negli ultimi anni, i medici hanno riscoperto i benefici fisici e mentali del sonnellino, che ha iniziato a scomparire in molti Paesi moderni per via del bisogno percepito di massimizzare il tempo durante la giornata ed eliminare i momenti in cui non si lavora.

San Benedetto sapeva in base alla sua esperienza che i sonnellini pomeridiani avrebbero portato benefici sia al corpo che all’anima e avrebbero permesso ai monaci di mantenere più facilmente il loro programma rigoroso di lavoro e preghiera.

Se vi trovate in una situazione in cui è possibile permettersi un sonnellino dopo pranzo, ringraziate San Benedetto e godetevelo, preparandovi ad affrontare qualsiasi altro compito vi aspetta nella giornata.

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