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Pauline Jaricot: una donna laica che ha dedicato la vita ai poveri e al sostegno delle missioni  

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Aleteia - pubblicato il 26/09/19
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La storia della venerabile Pauline Marie Jaricot che fondò l’Opera Missionaria per la Propagazione della Fede e ideò il Rosario Vivente.In occasione del mese straordinario missionario di Ottobre siamo felici di ricordare il carisma spirituale della venerabile Pauline Marie Jaricot che fondò l’Opera Missionaria per la Propagazione della Fede e che pochi anni dopo con lo stesso criterio organizzò e diede vita al Rosario Vivente. Un’esperienza bellissima che crebbe vertiginosamente: dopo la sua morte nel 1862 infatti c’erano più di 150.000 gruppi, con 2.250.000 membri nella sola Francia.

Conosciamo la storia di questa straordinaria donna laica che ha dedicato la sua esistenza al sostegno dei poveri e delle missioni.

L’infanzia di Pauline

Pauline Marie Jaricot nacque il 22 luglio 1799 subito dopo la Rivoluzione francese in una famiglia cattolica, da Antoine e Jeanne Jaricot, mercanti di seta di Lione. Settima e ultima figlia,
ricevette il battesimo il giorno stesso che venne al mondo proprio nella casa di famiglia, perché il parroco di San Nizir aveva prestato il giuramento richiesto dal Governo rivoluzionario, che minava l’autorità della Chiesa in Francia. Pauline visse in un clima di grande instabilità civile, in un periodo di profondi cambiamenti sociali per questo il suo operato fu fondamentale per l’attività di evangelizzazione.

Questo è ciò che scrive con forse eccessiva severità nella sua autobiografia:

Sono nata con una fervida immaginazione, un atteggiamento superficiale ed un carattere violento e pigro. Sarei stata presa totalmente da altre cose… [ma] Dio mi diede un cuore leale, che si abbandonava facilmente alla devozione.

Pauline fu una bambina gioiosa, vivace, ostinata e molto legata al fratello maggiore Phileas che desiderava diventare un missionario in Cina. E quando il giovane condivise il suo progetto, la sorella subito manifestò l’intenzione di seguirlo per occuparsi dei disperati, poveri e degli ammalati e per sistemare i fiori nella chiesa.

L’adolescenza

Pauline durante l’adolescenza visse momenti di grande devozione e poi di improvviso distacco: alternava momenti di intensa preghiera, in cui sentiva nel suo cuore il desiderio di passare lunghi periodi davanti al Santissimo Sacramento, pregando la Vergine Maria, e poi d’altro canto partecipava ad eventi mondani dove indossava abiti lussuosi e veniva ammirata e corteggiata da tutti.

Il 16 aprile del 1812, all’età di tredici anni, dopo un’adeguata preparazione, ricevette la sua prima comunione con grandissima dedizione e fervore.

L’incidente che cambiò la sua vita

Ma l’evento che cambiò per sempre la sua vita accadde due anni più tardi, quando la quindicenne Pauline cadde violentemente a terra mentre svolgeva i servizi di casa. L’incidente compromise in modo grave il suo sistema nervoso e le impedì di muovere gli arti e di parlare normalmente. La madre era così in pensiero per la salute della figlia che alla fine si ammalò, e peggiorò quando morì il suo primogenito Narcisse, all’età di ventun anni. Antoine Jaricot decise così di far trasferire la figlia in un piccolo villaggio fuori Lione, sperando così che madre e figlia potessero separate guarire più in fretta. Ma il 29 novembre 1814 Jeanne Jaricot salì al Cielo. La famiglia non informò Pauline del decesso della madre per non aggravare ulteriormente la sua salute già precaria.

La potenza del sacramento della riconciliazione e dell’Eucaristia

Pauline grazie al suo parroco decise di chiedere il sacramento della riconciliazione e dell’Eucaristia. Ricevere il perdono e mangiare il Corpo di Cristo le diede una forza straordinaria: la cambiò profondamente. Ma non solo! Da quel giorno cominciò piano piano a recuperare l’uso degli arti, e le fu finalmente detto del decesso della madre, ma lei rispose di averlo sospettato. Chissà quanto dolore! Poco dopo recuperò l’uso delle gambe e si recò alla Basilica di Notre-Dame di Fourvière a Lione, per pregare davanti alla rappresentazione della Madonna che presenta il Bambino Gesù al mondo.

L’associazione Reparation

Da allora la ragazza decise di dedicarsi completamente a servire i poveri e gli ammalati, visitando gli ospedali e stando accanto alle persone incurabili, offrendo loro calore, vicinanza e parole di conforto. La preghiera divenne intensissima con l’eucaristia quotidiana e le orazioni per la conversione dei peccatori e per l’evangelizzazione del mondo. Nacque in lei una forte devozione per il Sacro Cuore, ed entrò a far parte dell’Associazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Proprio questi sentimenti la spinsero a creare una nuova Associazione di nome Reparation, a cui invitava ad associarsi molte donne di Lione che lavoravano quasi come schiave nelle fabbriche di seta della città. Le sue riflessioni davanti al tabernacolo la ispirarono a scrivere il libro L’Amore infinito nella Divina Eucaristia.

La Società per la Propagazione della Fede

In quello stesso periodo il fratello Phileas che era in seminario a Parigi la informò che la Società per le Missioni di Parigi voleva inviare dei sacerdoti in Asia, e le chiese aiuto, nello specifico di trovare i fondi per garantire il successo dell’impresa. In quel momento Pauline ebbe l’idea di invitare ogni membro dell’Associazione Reparation a trovare dieci nuovi membri che pregassero e offrissero un centesimo alla settimana per l’evangelizzazione del mondo. Per ogni dieci membri pose a capo un dizeneire (capogruppo dei dieci), per ogni cento membri un centenaire (capogruppo dei cento) e per ogni mille membri un millenaire (capogruppo dei mille). Il processo era funzionale e semplice: pregare e raccogliere i fondi personalmente, attraverso una rete di rapporti personali. Il capogruppo dei dieci incontrava i suoi membri e raccoglieva i centesimi ogni settimana, il capogruppo dei cento li raccoglieva dai capi dei dieci, e quello dei mille dai capi dei cento. I consistenti fondi racimolati venivano divisi e inviati in tutto il mondo. Così venne fondata la Società per la Propagazione della Fede, che presto uscì dai confini francesi diventando un fenomeno mondiale.

Opera Pontificia della Propagazione della Fede

Il 22 maggio del 1922, per ordine di Papa Pio XI, venne trasformata nell’Opera Pontificia della Propagazione della Fede. Così facendo il Santo Padre, che rispettava e stimava Pauline, voleva esprimere la sua paterna sollecitudine per le Chiese locali sorte dall’attività missionaria.

Il pellegrinaggio a Roma e i problemi di salute

Quando la sua salute peggiorò Pauline volle recarsi in pellegrinaggio a Roma, ma lì si ammalò e restò inchiodata a letto in un convento vicino alla chiesa della Santissima Trinità dei Monti, in cima alla Scalinata di Piazza di Spagna dove il Pontefice andò a trovarla per incoraggiarla e benedirla.

Rosario vivente

Un’altra meravigliosa opera nata dal suo genio spirituale è quella del Rosario Vivente. Nel 1826 Pauline usò lo stesso criterio dell’Opera Missionaria e propose il Rosario Vivente organizzato in gruppi da 15, in base al numero dei Misteri del Rosario, chiamando i suoi amici e collaboratori. Domandò a ciascuno di impegnarsi a pregare una decina del Rosario quotidianamente e meditare su un Mistero al giorno, per un mese intero. Così l’intero Rosario veniva recitato quotidianamente e venivano meditati tutti i 15 Misteri da ogni gruppo. All’inizio del mese, il responsabile del gruppo ridistribuiva i Misteri tra i membri, accertandosi che ognuno ricevesse un Mistero diverso da meditare durante la preghiera della decina del Rosario, nelle quattro settimane seguenti.

La sua profonda devozione mariana espressa anche attraverso il Rosario Vivente si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Il sogno di Pauline era che il rosario fosse una preghiera costante per la Missione della Chiesa. Nel 1831 scriveva:

I gruppi di 15 continuano a moltiplicarsi con velocità incredibile in Italia, Svizzera, Belgio, Inghilterra e in varie parti d’America. Il Rosario ha diffuso le sue radici fino alle Indie e specialmente in Canada.

La morte e la causa di beatificazione

Nonostante questo fenomeno grandioso la vita di Pauline fu contrassegnata da sofferenze fisiche e spirituali. Lei accettò tutto con umiltà, anche la povertà materiale che la costrinse ad iscriversi alla lista dei poveri di Lione per ricevere qualcosa da mangiare. Il suo amore per Dio, per la Madonna e per le missioni fu talmente forte che non venne mai meno.

Morì così in grazia di Dio il 9 gennaio 1862 e fu proclamata Venerabile da Papa Giovanni XXIII. La sua causa di beatificazione è all’esame della Congregazione per le Cause dei Santi.

Oggi il Rosario Vivente è ancora praticato e i gruppi dei 15 si sono allargati a gruppi di 20 per l’inclusione dei nuovi misteri luminosi, stabiliti dal Santo Padre Giovanni Paolo II.

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