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La visione del diavolo e l’ira di Gesù. Il duello raccontato da Maria Valtorta

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/09/19
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La mistica visse un anno molto difficile: il 1945. Da brividi i resoconti delle voci demoniache che la tormentavano

Nella vita della mistica Maria Valtorta c’è un anno che più degli altri è stato difficile e logorante: il 1945.

Ne parla in Il Cielo in una stanza – Vita di Maria Valtorta” (edizioni Fede e Cultura) don Ernesto Zucchini.

L’apparizione del demonio

Il 1945, a Maria Valtorta, si presentò con la faccia del Diavolo. Le parole che ha scritto nei dettati si riempirono di visioni particolari. Il 26 gennaio si presentò il demonio:

“Se non fosse tempo di coprifuoco – scriveva la mistica – l’avrei mandato a chiamare, tanto sono stata terrorizzata dall’apparizione del demonio. Vero demonio, senza camuffamenti di sorta. Ossia un alto, sottile, fumoso personaggio dalla fronte bassa e stretta, viso puntuto, occhi fondi e di uno sguardo talmente cattivo, ironico, falso, che per poco non mi sono data a gridare al soccorso. Stavo pregando, al buio della mia stanza, mentre Marta era in cucina, e pregavo proprio il Cuore Immacolato di Maria, quando presso la porta chiusa mi è apparso lui. Scuro nello scuro, eppure ne ho visto tutti i particolari del corpo nudo e brutto non per deformità ma per un che di ferocia e di serpentino che traspariva da ogni suo membro. Non ho visto né corna né coda, né piede biforcuto, né ali come generalmente lo figurano. Ma tutto il suo mostruoso era nell’espressione. Per dire quello che era dovrei dirlo: Falsità, Ironia, Ferocia, Odio, Agguato. Questo era quanto diceva la sua espressione subdola e cattiva. Mi derideva e mi insultava. Ma non osava venire più accosto. Era là, inchiodato presso l’uscio. Vi è stato lo spazio di un buon dieci minuti e poi se ne è andato. Ma io sudavo freddo e caldo insieme”.

Maria Valtorta

© Public Domain

L’intervento di Gesù

La voce interiore che indirizzava i suoi scritti, una volta spenta la visione demonica, provò a tranquillizzarla:

“Mentre sgomenta mi chiedevo perché di quella venuta, ha detto Gesù: ‘Perché tu lo avevi così duramente respinto nel suo principale elemento’. (Mentre pregavo Maria, mi era tornata insistente la… non so come chiamarla, perché non è voce, non è idea, non è mente eppure è qualcosa che dice: ‘Se non c’eri tu qui succedeva qualcosa. Per tuo merito non è accaduta. Perché tu sei tanto amata da Dio’. Io, non so se faccio bene o male, ma mi pare di fare bene, quando sento questo dico: ‘Va’ via, Satana. Non mi tentare. Perché se è Gesù che dice questo lo accetto. Ma nessun altro lo deve dire per stuzzicare”.



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Le tentazioni

La battaglia tra Maria e il demonio continuò.

Passò qualche giorno, e in data 19 marzo, la mistica scrisse una specie di riassunto delle tentazioni subite: “Non è la prima volta, lei lo sa, che Satana mi dà noia, tentandomi di questo o di quello. Ed ora che non tenta più la carne, tenta lo spirito. È un anno ormai che saltuariamente mi dà noia. La prima volta fu quando mi tentò nei giorni, tremendi per me, dell’aprile 1944, quando mi promise aiuto se lo avessi adorato”.

La seconda, proseguiva Maria, “quando mi assalì con quella acuta e violenta e lunga tentazione al 4 di luglio 1944, tentandomi a scimmiottare il linguaggio del Maestro per annichilire chi mi aveva offesa. La terza quando mi suggerì di fare delle parole dettate un’opera mia e pubblicarla avendone merito e denaro. La quarta quando nel febbraio di quest’anno (mi pare fosse già febbraio) mi apparve (la prima volta che lo vedo per- ché le altre volte l’ho solo sentito) terrorizzandomi col suo aspetto e col suo odio. La quinta ieri sera. Queste le grandi manifestazioni di Satana”.



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La caduta di Lucifero

E quel 1945 terminò sulla stessa lunghezza d’onda: il 29 dicembre a Maria Valtorta apparve il racconto della caduta di Lucifero.

Il giorno dopo la voce (Gesù) commentò la visione, finendo poi urlando contro Satana in modo tale da impaurire anche Maria stessa, che ha scritto:

“’E indietro, o Satana! Fra te e lei Io mi drizzo a difesa. Scorrazza la terra! Corrompi, mordi, imputridisci! Ma non qui, sulla preda mia. La mia Croce è su lei. Va’, maledetto! Io son chi sono, e tu sei il vinto! Via! Via! Altrove! Via! Nel Nome santo, noto a Me solo! Nel Nome di Colui che è e che ti ha fulminato! Via, nel Nome di Dio e Re, di Gesù Salvatore e Crocifisso, e dell’Amore eterno!’ […]”.



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Hitler e Mussolini

La mistica ammise di aver avuto paura.  “Quando l’ho sentito urlare così, a tutta voce, e con tanta collera, per quanto nulla vedessi, né avvertissi turbamento da spirito malvagio, pure ebbi paura. La collera di Dio è terribile!!! Io l’ho sentito così solo un’altra volta, in quel lontano dettato contro Mussolini e Hitler, del gennaio 1944 se non erro. Cercherò la data: 17-18 gennaio 1944. Ma oggi era ancora più forte. In ultimo il suo comando era tale da incenerire. Pareva che tutti i suoni del Cielo si fossero uniti nella sua voce. Ma non erano più i dolci canti, di indescrivibile dolcezza. Erano fragori di fulmini”.

E come non considerare queste parole di Maria Valtorta una profezia che da lì a poco sarebbe diventata evidente in tutto il mondo?



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