La nuotatrice americana, lo scorso anno ha lottato contro un cancro al seno e domenica scorsa si è cimentata in nell’impresa straordinaria che ha concluso martedì. Ha dedicato la splendida vittoria a “tutti i sopravvissuti di cancro”.La nuotatrice americana trentasettenne Sarah Thomas ha dimostrato di avere una tempra incredibile compiendo un’impresa straordinaria: è stata la prima ad attraversare a nuoto il Canale della Manica per 4 volte di fila: una super maratona nelle gelide acque tra la costa britannica e quella francese, lunga poco meno di 200 km. La prova è cominciata all’alba di domenica e si è conclusa più di 54 ore dopo: alle 6.30 di martedì 17 settembre (Gazzetta.it).
Dedico la vittoria a tutti i sopravvissuti di cancro
La Thomas ha dedicato la vittoria a “tutti i sopravvissuti di cancro” proprio perché lo scorso anno ha dovuto lottare contro un tumore al seno. Con la tenacia che la contraddistingue ha affrontato le terapie utilizzando come stimolo la sua grande passione: il nuoto.
(…) ho usato il nuoto come mezzo per affrontare al meglio la cura (Corriere.it)
Eravamo molto emozionati
Attraversare per ben quattro volte il canale della Manica misurandosi con il freddo, l’alta marea, la stanchezza, è stata un’esperienza durissima. Nessuno prima di lei ci era riuscito, solo quattro nuotatori avevano toccato quota tre. Un risultato che ha molto commosso i presenti che erano ad aspettarla facendo il tifo e l’osservatore ufficiale della gara, Kevin Murphy che ha affermato:
È stato un trionfo, ha testato i limiti della resistenza. È incredibile, assolutamente stimolante. Alla fine eravamo molto emozionati (Ibidem).
Leggi anche:
Sabrina Paravicini e il cancro: “Meno capelli ma occhi più sorridenti. Adesso amo di più!”
Ero stravolta dalla fatica
Sarah Thomas è rimasta a lungo incredula e poi ha detto:
Non posso credere a quello che ho fatto. Mi sento stordita, c’erano tantissime persone in spiaggia ad aspettarmi e darmi coraggio, ma ero stavolta dalla fatica (Corriere).
https://www.youtube.com/watch?v=U6CC-aE4qcY
“I gesti del nuoto sono i più simili al volo”
Il video mostra il suo arrivo, sono attimi intensi, la Thomas non ce la fa più, quasi non riesce a camminare, si aiuta con le braccia, gattona e poi siede sfinita sul bagnasciuga mentre la folla applaude al suo trionfo. Le vengono offerti cioccolatini e champagne e lei sfinita festeggia così: in costume, con gli occhialini tirati su e poggiati sulla cuffia, mostra i suoi occhi gonfi, stanchi e non si lancia in grida di gioia, è lì che recupera il fiato e forse sente i muscoli apparentemente senza più forze pompare ancora sangue nella loro vitale potenza. Che fatica, quanta fatica! Ma forse mettersi alla prova così è un modo per trovare pace, per dirsi che nonostante tutto il male non ha prevalso. Magari la nuotatrice avrà pensato non solo al record appena raggiunto ma anche alle difficoltà incontrare nella sua vita, soprattutto dopo la scoperta del tumore. Una parola drammatica, che fa paura solo a pronunciarla: il cancro è emblema della malattia “mortale” per antonomasia e fa sentire chi ne è colpito “nudo”, completamente solo, svuotato, vulnerabile. E allora toccare a nuoto quattro volte la Manica non è solo un’impresa sportiva eccezionale, un risultato da capogiro, è anche segno di rinascita, simbolo di riscatto, speranza, forza.
Leggi anche:
Ho un cancro al seno: perché proprio a me? Poi guardo la mia bimba e penso “avanti tutta sempre”
Perché come scrive Erri De Luca:
I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia quello che l’aria offre alle ali; il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo.
Hai volato, Sarah, anzi… stai volando!