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Cari genitori, 5 regole per evitare che i vostri figli siano vittime di internet e chat perverse

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/09/19
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Dal cyberbullismo al sexting: come prevenire adescamento e violazioni della privacy

Con la ripresa della scuola e il moltiplicarsi delle occasioni delle relazioni tra pari anche tramite social e smartphone è più facile che un ragazzo possa cadere in una delle tante trappole della rete come prevaricazioni, cyberbullismo, sexting e sextortion, adescamento, violazioni della privacy, gaming e gambling e furti di identità.

Bullismo e pettegolezzi

Un’indagine di Telefono Azzurro e Doxakids 2019 mette in luce che quasi la metà dei ragazzi intervistati percepisce tra i principali rischi connessi alla navigazione in internet il bullismo (22%), la diffusione di pettegolezzi (16%), la visualizzazione di contenuti violenti (11%) e la discriminazione di chi è omosessuale/bisessuale (4%). Un terzo degli intervistati ritiene che i social influiscano negativamente sulla percezione di sé/altri.

L’educazione nell’era dei social media

@DR

Parental controls non sempre sufficienti

Per un genitore essere al passo con le diverse piattaforme di social media utilizzate dai bambini può essere difficile e, talvolta, il ricorso ai filtri di parental controls per bloccare l’accesso a contenuti non adatti ai minori non è sufficiente.

Affiancare i bambini nelle prime navigazioni, fornire loro delle linee guida affrontando il tema della sicurezza di rete e dell’importanza di tutelare la loro identità, pianificare il timing della loro presenza in rete, sono utili consigli per un utilizzo responsabile della tecnologia da parte dei bambini, nonché per una navigazione sicura su internet (Repubblica.it, 17 settembre).


CYBER BULLYING
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Di seguito alcuni consigli per gli adulti:

1) Dialogare in modo collaborativo e sincero con i propri figli

Le sfide che i ragazzi affrontano online non sono diverse da quelle della vita reale. Bisogna dare loro delle linee guida, stabilire delle regole di base per l’utilizzo, fare una lista delle informazioni sensibili e non condivisibili, parlare del concetto di identità, fornire esempi chiari di come le informazioni potrebbero essere utilizzate contro di loro, senza enfatizzare troppo i pericoli o gli aspetti negativi della rete. I bambini devono poter navigare responsabilmente senza essere spaventati. È importante che i genitori li aiutino ad imparare come gestire i propri account, a predisporre le impostazioni di privacy, le passwords.

CHILD, PHONE, ADDICT

Rawpixel | Shutterstock

2) Insegnare ai bambini ad usare la tecnologia responsabilmente

Il concetto che vale la pena di ribadire a bambini e ragazzi è che non ci si può nascondere dietro ad una tastiera sentendosi liberi di dire quello che vogliamo perché a leggere, dall’altra parte, c’è una persona con dei sentimenti e noi non possiamo mancarle di rispetto, sia online che offline. La socialità è importante ma sul web, come nella vita reale, bisogna valutare bene perché dietro a una richiesta di amicizia di un coetaneo può nascondersi un adulto sconosciuto. Comunque, un genitore deve sempre far percepire al proprio figlio di essere al suo fianco se qualcosa dovesse andare storto o in caso di dubbi.

3) Stabilire dei limiti di tempo all’utilizzo della rete

Concordare con i ragazzi i momenti da trascorrere nell’online, anche organizzando delle attività da fare assieme. Rendersi disponibili alla condivisione e al confronto, cercando di ascoltare i loro bisogni e le loro esigenze, tenendo presente il loro grado di maturità.



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4) Sostituire il controllo con il dialogo

È bene insegnare ai propri figli l’utilizzo di strumenti volti alla protezione e sicurezza; allo stesso tempo, siediti accanto a loro e cerca di discutere assieme gli eventuali dubbi e insicurezze.

5) Riconoscere i segnali del cyberbullismo

La scuola può essere un momento particolarmente impegnativo per i bambini, soprattutto se sono vittime di bullismo. Tuttavia, una buona percentuale di questi episodi accade nell’online. Ogni adulto di riferimento dovrebbe fare attenzione ai segnali che potrebbero interessare il bambino e l’adolescente, come per es. repentini cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nelle abitudini quotidiane e nelle relazioni con i pari (Famiglia Cristiana, 17 settembre).


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