Titoli che raccontano sfumature diverse di amore, da quello giovanile per l’amata a quello che difende a ogni costo l’innocenza dei piccoli. Un libro a cui torno spesso, di quelli che stanno sulla scrivania durante le ore di lavoro e che hanno lo stesso scopo di un buon bicchier d’acqua, è il Diario di preghiere di Flannery O’Connor. C’è un passaggio, forse tra i più famosi, che rileggo per vincere la tentazione quotidiana di essere la regista onnisciente delle mie giornate:
Caro Dio, stasera non sono delusa perché Tu mi hai dato una storia. Non far sì, caro Dio, che io mi ritenga qualcosa di più che uno strumento della Tua storia – così come la macchina da scrivere è uno strumento per me.
Credevo valesse per lo scrittore, così l’ho interpretato le prime volte che ho letto il testo. Ma è vero per ciascuno: ogni uomo ha avuto in dono una storia. La vita non ci è stata data come mera esistenza, ma con un progetto di compimento. Si può dire che sia una trama, perché non è una serie sconnessa di eventi; non ha uno svolgimento scritto a priori, i passi e il finale dipendono dalla nostra libertà. E proprio la questione della libertà fa la differenza, perché l’ipotesi della O’Connor è che il vertice del libero arbitrio sia essere strumento dentro la storia. Apparentemente non è esaltante sentirsi paragonati a una macchina da scrivere. Non siamo così meccanici, non siamo così duri ed inerti.
Prestiamo la nostra voce a chi ha l’idea vincente da giocare nel destino del mondo. La Buona Novella è Sua, a noi spetta l’entusiasmo di declinarne la proposta nel tessuto vivo della realtà che incontriamo ogni giorno.
I libri che vi proponiamo questa settimana toccano temi su cui il Creatore ha portato la sua Parola di redenzione: l’amore tra l’uomo e la donna, il corpo che soffre, il dolore innocente. Leggere, scrivere, vivere sono tutti sinonimi di partecipare, dell’essere parte viva della storia che ci è stata donata.