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L’anima: il tema del prossimo film d’animazione Pixar

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Louise Alméras - Giovanni Marcotullio - pubblicato il 03/09/19
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Dopo “Coco” (2017), “Up” (2009), “Ratatouille” (2007) e prima ancora “Toy Story” (1995), gli studi Pixar hanno distribuito la loro ultima fatica sulla piattaforma Disney Plus. La pellicola parla di musica ma anche, e soprattuto, della vita dell’anima.

Con l’eccezione di Casper, il fantasma, è molto raro che gli eroi dei film d’animazione siano invisibili. Questa volta, però, è alla vita prima (e dopo) della vita che s’interessano i celebri studi di animazione digitale Pixar, e se la vita eterna non è oggetto della storia, tuttavia ci andiamo vicini. Almeno si evoca l’esistenza dell’anima e del suo ruolo in una vita umana. Il regista è Pete Docter, lo stesso di Inside-Out (devoto cristiano, che però ha sempre dichiarato di non intendere mai comporre opere didascaliche).

Un viaggio nel regno delle anime

Nello scorso giugno, le poche informazioni sull’ultimo Pixar predicevano una storia che doveva parlare dell’origine dei nostri sogni, delle nostre passioni e dei centri d’interesse.


PETE DOCTER
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Ora che è stato divulgato un pressbook ufficiale sappiamo che la storia tratta di un professore di musica a New York, chiamato Joe Garner, il quale sta per diventare celebre, ma finirà al seminario You dopo la separazione della sua anima dal suo involucro carnale. In questo seminario, parecchie giovani anime seguono una formazione per acquisire le loro passioni e le loro personalità, prima di essere inviate nei nascituri. Nel corso di questo seminario, il musicista farà la conoscenza di 22, un’anima rimasta intrappolata lì da numerosi anni.



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«Nel 2020, Pixar vi porterà nelle strade di New York […] per scoprire le risposte alle questioni più importanti della vita», hanno precisato gli studios. Un intrigo allettante, ma che nulla evoca nell’ordine genuinamente cristiano, religioso o spirituale in senso lato (anzi, sembrano ravvisarsi strane tracce della dottrina della preesistenza e della metempsicosi). Ad ogni modo l’argomento non manca di interesse, nel momento in cui il materialismo guadagna terreno e trascina la desertificazione del senso nelle esistenze.

[traduzione dal francese e integrazioni a cura di Giovanni Marcotullio]

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