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Perseguitata per la fede in Pakistan, ma preziosa agli occhi di Dio

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Aleteia - pubblicato il 30/08/19
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Zarish ha un carattere determinato. È cresciuta in Pakistan: cristiana in un mondo musulmano, donna in un Paese in cui chi decide è l’uomo. Ha conosciuto l’esilio, le minacce alla sua famiglia, la derisione, la discriminazione per motivi religiosi e culturali. Viene emarginata anche dagli amici perché a più di 25 anni non è ancora sposata. Zarish non ce la fa più. La sua vita perde significato ai suoi occhi. Arriva a pensare al suicidio. Ma una voce dentro di lei grida: “Tutto questo non è vero! La mia vita è preziosa agli occhi di Dio”.

Comincia a pregare: “Cosa vuoi da me?” Dio le suscita l’idea di un centro per bambini emarginati. Una nuova “vocazione” dice lei stessa. “Ho trovato un nuovo senso per la mia vita”. Nasce il Jeremiah Educational Center, grazie al quale 50 bambini di famiglie poverissime ricevono un’educazione. Ma… dopo aver scritto un articolo su Asia Bibi, Zarish viene minacciata di morte e deve rifugiarsi in Italia.

Oggi è al sicuro ma può seguire la sua opera e la sua famiglia solo da lontano. Ma dice: “Se avrò fede potrò superare ogni difficoltà. Mi sono sempre sentita rifiutata. L’unico luogo a cui ho sempre sentito di appartenere è Dio”.

 

 

 

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