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Il messaggio della Vergine per il riscatto dei poveri

VLADIMIR
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Agi - pubblicato il 16/08/19
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Le parole pronunciate da Papa Francesco il primo gennaio scorso per spiegare il titolo di “Madre di Dio” ci aiutano a capire anche il dogma dell’Assunzione che festeggiamo ogni Ferragosto da 69 anni

di Salvatore Izzo

“Dio non è un signore distante che abita solitario i cieli, ma l’Amore incarnato, nato come noi da una Madre per essere fratello di ciascuno, per essere vicino: il Dio della vicinanza. Sta sulle ginocchia di sua Madre”. Queste parole pronunciate da Papa Francesco il primo gennaio scorso per spiegare il titolo di “Madre di Dio” aiutano a capire anche il dogma dell’Assunzione che festeggiamo ogni Ferragosto da 69 anni.

Una solennità che ci parla del corpo, quello della Vergine che tiene Dio sulle ginocchia, e il nostro, quello di ogni uomo e donna, che merita sempre e comunque cura e rispetto. Ma che viene calpestato dalle ingiustizie, gettato dagli scafisti nelle acque del Mediterraneo, schiavizzato senza ritegno da chi compra sesso sulle strade e nei bordelli, torturato e rinchiuso nelle celle da dittatori e carnefici talvolta legali.

Ne parla la “scandalosa” Teologia del corpo di san Giovanni Paolo II, un tesoro prezioso che pur affermando verità scomode non ha alcuna soggezione nei confronti della cultura dominante: 129 discorsi sull’amore umano che il pontefice polacco pronunciò nelle sue udienze del mercoledì dal 1979 al 1984. Una raccolta che spiazza ancora oggi come testimonia da anni un laico francese, il filosofo Yves Semen, presidente e fondatore dell’Istituto di Teologia del corpo a Lione.

E ne ha parlato con grande forza anche Benedetto XVI che nell’ultimo Ferragosto da vescovo di Roma, il 15 agosto 2012 disse: “Maria non è andata su una galassia sconosciuta, partecipa della presenza di Dio, è vicinissima a noi, ha un cuore così grande, è vicina a tutti noi. Dio è vicino, Maria è vicinissima. Per questo l’Assunzione è una realtà che tocca anche noi, perché ci indica in modo luminoso il nostro destino, quello dell’umanità e della storia”.

Ma ci voleva un vescovo di Roma chiamato quasi dalla fine del mondo per spiegarci il senso profondo di liberazione nascosto nel mantello della Vergine. Papa Francesco lo ha fatto nel gennaio 2018 in Perù, uno dei paesi più belli del mondo, quando ha letto ad alta voce il commovente elenco dei titoli attribuiti alla Vergine in questa zona dell’America Latina, quella che lasciando il Cile qualche aveva chiamato “la Patria grande” perché ha un’unica cultura ed è dunque un’unica nazione anche se per il fallimento del progetto di Simon Bolivar è suddivisa in tanti stati (come hanno voluto gli ex coloni, antenati dell’attuale oligarchia economica).

Maria madre dei piccoli

Ad ogni titolo mariano l’immensa folla presente ha applaudito: “Bienvenida – ha detto il Papa – a la Inmaculada Virgen de la Puerta, a la Santísima Cruz de Chapón de Chiclayo, al Señor Cautivo, a la Virgen de las Mercedes, reliquias de los mártires de Chimbote, el Divino Niño del Milagro, la Virgen Dolorosa de Cajamarca, San Jorge de Cajamarca, la Virgen de la Asunción, la Inmaculada Concepción de Chota, Ntra Sra de Algragracia, la Virgen Asunta de Chachapollas y al apóstol Santiago de Chuco”.

E il pensiero del Papa è andato ai santuari più cari ai latinoamericani, Aparecida in Brasile, la Vergine del Cobra a Cuba, Nostra Signora di Coromoto in Venezuela, la Madonna di Luján nella sua Argentina, ma soprattutto alla Vergine di Guadalupe in Messico che come protettrice delle Americhe le comprende tutte e che scegliendo per rivelarsi il piccolo indo Juan Diego ci ha affidato un formidabile messaggio spirituale e sociale.

Questo ritrovarsi uniti nella devozione mariana fa dell’America Latina un unico popolo al di là delle provenienze etniche. E se le ferite di un territorio devastato da catastrofi naturali e oppresso dal giogo della malavita e di un sottosviluppo che non riesce a superare a causa della corruzione di molti suoi governanti, continuano a sanguinare, come di fatto accade, lì in quella spianata gremita di popolo tutti hanno compreso che solo la fede dei latinoamericani nella Vergine può sanarle.

“Si chiamano – ha elencato – violenza organizzata, come il ‘sicariato’ e l’insicurezza che esso crea; la mancanza di opportunità educative e di lavoro, specialmente tra i più giovani, che impedisce loro di costruire un futuro con dignità; la mancanza di un alloggio sicuro per tante famiglie costrette a vivere in zone ad alta instabilità e senza accessi sicuri; come pure tante altre situazioni che voi conoscete e soffrite, che come le peggiori inondazioni abbattono la mutua fiducia, tanto necessaria per costruire una rete di sostegno e di speranza”.

La Patria grande ha una madre

La Patria grande dell’America Latina ha una Madre, ha ricordato Francesco in quel discorso in Perù e lo ripeterà nell’imminente Sinodo per l’Amazzonia. “Madonnina della porta, dammi la tua benedizione. Madonnina della porta, dacci pace e tanto amore”: con le parole di una antica preghiera popolare che testimonia l’immensa fede del popolo latinoamericano nella Vergine e nella sua tenerezza, Papa Francesco ha esortato a diventare “partecipi dell’azione divina, l’opera che Dio compie con la stessa tenerezza di una madre che cerca di asciugare le lacrime dei suoi figli”.

 

Qui l’originale di AGI

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