Il maestro artigiano Virgilio Virgili è stato il calzolaio artigiano di Pio XII. Eppure oggi non trova eredi per gestire la sua bottega
Il calzolaio del Papa non trova eredi. E rischia di chiudere per sempre, senza alcun seguito, la sua attività di prezioso artigiano. Un lavoro talmente eccellente da essere notato dal Vaticano.
Virgilio Virgili 83 anni il prossimo 2 ottobre, classe 1936, realizza borse con le sue mani. Nato a Monterubbiano in provincia di Fermo, nelle Marche, è uno degli ultimi artigiani rimasti
L’incontro con Pio XII
La sua carriera comincia nel 1954 a diciotto anni, e nel 1956 la consegna delle scarpe a Papa Pio XII, assieme ad altre giovani promesse della moda, lo fa spiccare. «Dovevo andare alla scuola per stilisti di Jesi – racconta a Il Giornale (8 agosto) – ma non potevo. Così andai a scuola dai preti. Disegnavo. Disegnavo e disegnavo. Lì conobbi un prete che aveva contatti con Roma che dopo aver visto i miei disegni mi disse di disegnare le scarpe per il Papa. E così feci».
Dal Vaticano all’India
Dopo quell’esperienza capisce ancor di più che quella è la sua vita e negli anni a venire, dopo l’offerta di un lavoro come insegnante in India, decide di mettersi in proprio e di diventare un professionista. Collabora con marchi internazionali. Realizza borse, borselli, cinture. E lo fa tuttora, nella sua bottega di Casette D’Ete, una piccola frazione in provincia di Fermo. Nel suo biglietto da visita ci sta scritto: «Design e tecnica per pelletterie». Le fibie le disegna lui. Le schizza. Le fa stampare. E le colora. Ma le borse soprattutto. Realizzate a mano. Cucite. E prima disegnate. Per farne una impiega quattro giorni.
Leggi anche:
Betlemme per il Papa: un artigiano e i pellegrini
“Tre quattro mesi…”
«Ma la pelle?». «La pelle – risponde sempre a Il Giornale – la prendo io o la recupero da amici». Virgilio, che ha un figlio, che però ha preso un’altra direzione, ha provato varie volte a lanciare appelli, a cercare qualcuno che volesse «imparare» il suo mestiere.
O perlomeno provarci. Ma niente. «Ho avuto ragazzetti che rimanevano da me tre quattro mesi, poi basta se ne andavano. È un mondo così il nostro. Siamo spariti. E se sparisce l’artigianato sparisce il lavoro fatto a mano».
Leggi anche:
Artigiani musulmani intagliano la sedia del papa a Sarajevo