Tutto il giorno in viaggio, oppure di ritorno da una bella escursione in montagna… e all’improvviso sorge il problema di trovare una celebrazione eucaristica? Quattro ragazzi milanesi hanno sviluppato DinDonDan un’applicazione dedicata: un ottimo strumento, gratuito come i sacramenti, però i dati dovete integrarli voi.
Finalmente si va in ferie: è domenica, sì, ma partite prima dell’alba per giocare d’anticipo sul traffico intenso; la macchina è carica di più bagagli del necessario (e comunque mancherà qualcosa di utile) e c’è il pieno di buonumore, oltre che di carburante. Il viaggio va benone (grazie a Dio) ma quando si arriva a destinazione bisogna sistemare casa, darsi un’opportuna rinfrescata… e bisogna andare a messa! Dove? Quando? Che c’è lì intorno? Se “lì” è una località di vacanza, inoltre, diventa tanto più difficile che dei passanti sappiano rispondere alla fatidica domanda “mi scusi, sa dirmi dove e quando c’è una messa?”. E verosimilmente sono le 17:45: sia dove sia, anche “lì” stanno per cominciare le ultime celebrazioni eucaristiche della giornata – all’improvviso l’operosa distensione dell’avvio di vacanza si rovescia nell’ansiosa corsa contro le lancette alla ricerca di una messa (magari con bambini e passeggini al seguito)… o viceversa nella sciatta alzata di spalle “vabbe’, il Signore sa che siamo in vacanza”. Sarà ben poco riposante e ancor meno rigenerante, una vacanza che includa lo “staccare da Dio”. Come disse Papa Francesco in un Angelus di due estati fa:
Andiamo a Gesù, diamogli il nostro tempo, incontriamolo ogni giorno nella preghiera, in un dialogo fiducioso, personale; familiarizziamo con la sua Parola, riscopriamo senza paura il suo perdono, sfamiamoci del suo Pane di vita: ci sentiremo amati, ci sentiremo consolati da Lui.
È Lui stesso che ce lo chiede, quasi insistendo. Lo ripete ancora alla fine del Vangelo di oggi: «Imparate da me […] e troverete ristoro per la vostra vita» (v. 29). E così, impariamo ad andare da Gesù e, mentre nei mesi estivi cercheremo un po’ di riposo da ciò che affatica il corpo, non dimentichiamo di trovare il ristoro vero nel Signore. Ci aiuti in questo la Vergine Maria nostra Madre, che sempre si prende cura di noi quando siamo stanchi e oppressi e ci accompagna da Gesù.
Medesimo senso avevano le parole pronunciate in analoga circostanza da Benedetto XVI dodici anni prima:
Nel mondo in cui viviamo, diventa quasi una necessità potersi ritemprare nel corpo e nello spirito, specialmente per chi abita in città, dove le condizioni di vita, spesso frenetiche, lasciano poco spazio al silenzio, alla riflessione e al distensivo contatto con la natura. Le vacanze sono, inoltre, giorni nei quali ci si può dedicare più a lungo alla preghiera, alla lettura e alla meditazione sui significati profondi della vita, nel contesto sereno della propria famiglia e dei propri cari. Il tempo delle vacanze offre opportunità uniche di sosta davanti agli spettacoli suggestivi della natura, meraviglioso “libro” alla portata di tutti, grandi e piccini. A contatto con la natura, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura, piccola ma al tempo stesso unica, “capace di Dio” perché interiormente aperta all’Infinito. Sospinta dalla domanda di senso che le urge nel cuore, essa percepisce nel mondo circostante l’impronta della bontà e della provvidenza divina e quasi naturalmente si apre alla lode e alla preghiera.
Come si possa riuscire a «dedicarsi più a lungo alla preghiera» tra poppate notturne e pannolini da cambiare a ripetizione è tema che non possiamo affrontare qui (la sfida, comunque, è rendere anche quella una liturgia, certo non sostitutiva di quella ecclesiale): di sicuro però gioverebbe qualche mezzo per neutralizzare l’angosciante situazione di essere sicuramente in ritardo per la messa senza sapere dove essa stia per cominciare. Magari un’app, sulla falsariga di quelle con cui gli utenti comunicano tra di loro dove sono i distributori (e dove il carburante costa meno).
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È appunto un’app quella che Alessandro, Angelo, Federico e Giacomo hanno creato e messo a disposizione, chiamandola simpaticamente “DinDonDan”. L’idea è nata dall’invito della scorsa assemblea sinodale, che dal Vaticano ha invitato i giovani a popolare gli spazi digitali: ingegneria, giurisprudenza, design – nessuno dei quattro studia teologia o filosofia, ma tutti hanno ben capito l’actuosa participatio che il Concilio Vaticano II ha recuperato dalla tradizione cattolica e ha riproposto agli uomini del XX secolo. Ora che siamo nel XXI sappiamo sempre meglio che la messa non “si prende” e che non “vi si assiste”, bensì che vi si partecipa, più precisamente che si entra a far parte di un’assemblea celebrante presieduta da un ministro ordinato. Ogni comunità però (anzi, “quindi”) è tenuta ad agevolare l’accesso di membri di altre comunità che si trovino di passaggio lì: integrarli rapidamente ed efficientemente nel tessuto comunitario è un grande servizio che si rende alla Chiesa. Certo, questo non si può ridurre a “condividere gli orari delle messe”, e naturalmente anche così si corre il rischio di ridurre l’Eucaristia a un servizio di cui usufruire (come i carburanti per strada, appunto)… ma da qualche parte bisognerà pur iniziare.
I quattro amici milanesi hanno iniziato, appunto, creando una piattaforma gratuita e intuitiva per condividere un gran numero di dati: perché l’efficacia dello strumento si esprima appieno, tuttavia, è opportuno che quante più persone possibile ne arricchiscano il database, scaricando DinDonDan su smartphone o su tablet (gratuito per Apple e per Android – ma c’è un pulsante “Sostienici” per chi volesse contribuire ai costi di gestione) e aggiungendo – ove non siano già presenti – le informazioni sulle parrocchie o sulle chiese di cui si conoscono i dati. Né ci si deve limitare ai soli orari delle messe: si possono inserire gli orari per le confessioni, i recapiti (indirizzo e numero di telefono, nonché il sito internet e l’indirizzo email, ove fossero presenti) e altre note ancora. DinDonDan è aperta a raccogliere dati inerenti qualunque chiesa cattolica, senza limitazioni di rito liturgico o lingua – e in questo si profila un valore aggiunto in termini di utilità.
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Insomma, ovunque abitiate fate la prova: scaricate l’app e inserite i dati della/e vostra/e comunità, magari proprio oggi si aggira dalle vostre parti un cristiano in vacanza che cerca informazioni su dove e come si riuniscano i fratelli e le sorelle da quelle parti. Se invece siete voi a essere in vacanza, avete scaricato l’app e non vi avete trovato informazioni, siate generosi: fate voi gli onori di casa. In fondo per un cristiano «ogni terra è straniera e ogni paese è casa sua» (A Diogneto 5).